Con l’arrivo dell’autunno ricominciamo a parlare di Autismo attraverso la rubrica di Nicolò Scarnato “Conoscere l’autismo”.
Si inizia con i diritti delle famiglie di bambini, ragazzi e adulti autistici calpestati tante volte: nella scuola, nel lavoro e nella quotidianità in generale.
Il 9 settembre scorso tante famiglie hanno chiesto ai nostri politici delle risposte che ancora oggi non sono arrivate vuoi per incompetenza vuoi per scarsa sensibilità da parte loro su un argomento così scottante. È stato presentato in parlamento un documento programmatico che in 17 punti riassume molti dei diritti che mancano.
Il documento nella sua interezza si può trovare al link https://docs.google.com/forms/d/1ndpklX872ZyZL-K94diUZBedVaNnd54n_iaWuXJ97E0/viewform?fbclid=IwAR2lghXnLU8Nrjg_FNzm96PVSbca1OpP3SfHZjP6jKxvyuxkuNFpsFXOpE4&edit_requested=true.
Di seguito l’approfondimento di Nicolò.
È particolarmente interessante come il documento scritto a più mani sia da famiglie che da persone autistiche voglia attuare un necessario cambiamento culturale per quanto riguarda l’Autismo, considerandolo quindi ciò che effettivamente è, cioè una diversità neurobiologica presente nella popolazione, diversità con cui si nasce e che permane per tutto l’arco della vita (in contrasto con le attuali disposizioni di governo che non riconoscono i supporti a cominciare dal compimento della maggiore età).
Su questo punto fondamentale purtroppo abbiamo assistito a interventi sterili da parte dei parlamentari pur mostrandosi interessati alla nostra realtà.
Tra i tanti interventi, quello di Catia Polidori, parlamentare di Forza Italia e madrina di Casa Alessia una Onlus che si occupa in prima persona di autismo, è risultato ridondante e che non ha centrato realmente l’aspetto dell’autismo.
Le parole della parlamentare sono state le seguenti: «una malattia invisibile, subdola, che non la vedi perché quando la vedi è troppo tardi, di un bambino che prima è perfetto ma che dopo non lo è più, resta perfetto nel cuore di chi lo ama ma per la società non può essere né perfetto né autosufficiente».
Il gruppo Famiglie Unite per l’Autismo, forse mosso da un reverenziale “rispetto” delle caste sociali che il sottoscritto non comprende, non ha contestato le parole della parlamentare che invece è stata applaudita, e quegli applausi a tanta ignoranza hanno fatto più male nel cuore di noi autistici che le stesse parole pronunciate.
Della faccenda si sono interessati anche la Onlus Vorrei prendere il Treno di Iacopo Melio e il professor Simone Stabilini, docente autistico.
Per fortuna comunque la commissione composta da famiglie e persone autistiche è stata ricevuta in parlamento, e ci sono altri politici estremamente attivi e interessati a darci questi diritti e soprattutto propensi all’ascolto come l’onorevole Virginia Villani (m5s) che dimostra di distaccarsi completamente dal pensiero espresso dal fondatore del suo partito qualche anno fa.
Ho conosciuto l’onorevole Villani in un programma web in cui eravamo entrambi ospiti molti mesi prima di questa manifestazione e già allora aveva la priorità di portare la complessa materia in parlamento. In questo però era sola e non aveva le adeguate conoscenze che il documento programmatico, ora le potrà fornire per realizzare strumenti concreti per la nostra comunità.
In conclusione Il 9 settembre sono state gettate delle importanti basi, ma è anche emersa tutta l’ignoranza che nel nostro Parlamento dimostra sul mondo dell’autismo, però la sensazione è positiva, ci sono esponenti della nostre istituzioni che possono davvero fare qualcosa interessati a cambiare questo nostro paese e renderlo un luogo accogliente per tutte le diversità che dovrebbero coesistere alla pari e non solo con le regole dell’abilismo.