Nuoro. “Il Liceo Maria Immacolata chiude per sempre: lettera di una mamma

Alla fine rimane l’amarezza e la delusione! Ebbene si la comunità nuorese ha fallito, la politica locale e regionale ha fallito, tutti abbiamo fallito e siamo responsabili della chiusura definitiva di una scuola che a prescindere dalla retta (oggetto di critica sui social) preparava i nostri giovani in modo eccellente alla vita reale e al futuro lavorativo (APPROFONDISCI).

Oggi dei cancelli chiusi del liceo linguistico Maria Immacolata rimane una lettera di una mamma che in modo esemplificativo riassume i tre mesi di calvario che tutti loro (genitori e studenti hanno dovuto vivere).

Egr. Direttore,

sono ormai trascorsi quasi tre mesi da quando, il 29 giugno, ci è stata comunicata la chiusura della scuola frequentata da mio figlio. Oggi, mentre preparo i bagagli per il suo trasferimento, riavvolgo il nastro e tutto scorre velocemente nella mia mente, rivivo momenti belli e brutti, penso a come poter esprimere i miei sentimenti ma non ci riesco. Come un flash realizzo che si tratta di un nuovo inizio, di un nuovo primo giorno di scuola dopo alcuni trascorsi in un altro liceo e allora mi ricordo della lettera che Abraham Lincoln scrisse all’insegnante di suo figlio nel lontano 1830 per il suo primo giorno di scuola. La rileggo e di nuovo la pellicola si riavvolge nella mia mente, rivedo il film vissuto dalle famiglie in questi 79 giorni. Ripercorro gli attimi, le paure, le preoccupazioni, i pianti, le amarezze e le delusioni dei Ragazzi e allora penso che i desideri di Lincoln sono anche i miei e credo di tutti i genitori che guardano verso un futuro incerto. Solo un pensiero è fisso nella mia mente: nel 2021 la lettera di Lincoln sembra scritta per gli studenti dell’ormai ex Liceo Linguistico Maria Immacolata. E’ il 18 settembre e la campanella della scuola ancora suona annunciando per qualcuno di loro il primo nuovo giorno di lezione e per qualcun altro invece non può suonare perché non ha ancora una scuola dove frequentare.

Questo messaggio è  più eloquente di qualsiasi altra parola io provi a dire e come allora i genitori confidano nella sensibilità di chi accoglie questi ragazzi e si raccomandano a loro così come Lincoln aveva fatto nel lontano 1830. Pensiamoci, sono trascorsi 191 anni ed è attualissima!!

“Il mio figlioletto inizia oggi una nuova scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio. Quindi, maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere. Gli trasferisca l’insegnamento, ma con dolcezza, se può. Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico. Dovrà sapere che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri. Gli faccia però anche comprendere che per ogni farabutto c’è un eroe, che per ogni politico disonesto c’è un capo pieno di dedizione. Gli insegni, se può, che 10 centesimi guadagnati valgono molto di più di un dollaro trovato; a scuola, o maestro, è di gran lunga più onorevole essere bocciato che barare. Gli faccia imparare a perdere con eleganza e, quando vince, a godersi la vittoria. Gli insegni a esser garbato con le persone garbate e duro con le persone dure. Gli faccia apprendere anzitutto che i prepotenti sono i più facili da vincere. Lo conduca lontano, se può, dall’invidia, e gli insegni il segreto della pacifica risata. Gli insegni, se possibile, a ridere quando è triste, a comprendere che non c’è vergogna nel pianto, e che può esserci grandezza nell’insuccesso e disperazione nel successo. Gli insegni a farsi beffe dei cinici. Gli insegni, se possibile, quanto i libri siano meravigliosi, ma gli conceda anche il tempo di riflettere sull’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina. Gli insegni ad aver fede nelle sue idee, anche se tutti gli dicono che sbaglia. Cerchi di infondere in mio figlio la forza di non seguire la folla quando tutti gli altri lo fanno. Lo guidi ad ascoltare tutti, ma anche a filtrare quello che ode con lo schermo della verità e a prendere solo il buono che ne fuoriesce. Gli insegni a vendere talenti e cervello al miglior offerente, ma a non mettersi mai il cartellino del prezzo sul cuore e sull’anima. Gli faccia avere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli insegni sempre ad avere suprema fede nel genere umano e in Dio…quello vero, non nel dio denaro. Si tratta di un compito impegnativo, maestro, ma veda che cosa può fare. È un bimbetto così grazioso, ed è mio figlio”.

Tutti i Ragazzi sono graziosi e preziosi e come tali dovrebbero essere accolti!

Bonos prinzipios et menzus fine Pizzinnos!!

Ignazia Carta.

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Sonia