Successo a Nuoro del campionato italiano FISDIR: tra i record anche uno mondiale

Sonia

Successo a Nuoro del campionato italiano FISDIR: tra i record anche uno mondiale

giovedì 09 Settembre 2021 - 11:39
Successo a Nuoro del campionato italiano FISDIR: tra i record anche uno mondiale

Un successo meritato quello del Campionato italiano assoluto di atletica leggera, tenutosi a Nuoro il 4 e 5 settembre in un rinnovato Campo scuola.  Spalti pieni per competizioni che hanno portato sette record italiani, con la staffetta Azzurra della 4×100 C21 femminile (sindrome di Down) che include anche il record del mondo di categoria con il tempo di 1:09.21. L’impresa è di Elisa Zendri, Sara Spano, Nicole Orlando e Chiara Zeni.

Altri 4 primari  italiani nelle staffette: l’Anthropos (Schimmenti, Koutiki, Brengola, Di Maggio) vince nella 4×100 T20 (46.83), la Sorriso Riviera nella 4×100 C21 femminile per società (1:33.68, con Beccari, Sorato, Muffato, Cuogo).

Doppietta per l’ASPEA Padova, che trionfa con Basso, Giannella, Casarin, Zaramella nella 4×100 C21 maschile (1:05.93) e nella 4×400 C21 maschile (5:57.92).

Arrivano dalla pedana, invece, altri due  risultati massimi  italiani che si riferiscono alla specialità del lancio del disco. A realizzarli sono Daniel Gerini (Fabriano Mirasole) nella categoria C21 (30,97) e Alessio Talocci (Anthropos) nella categoria T20 (34,00).

In un week-end di Sport e Amicizia, il Campionato si è svolto senza pecche organizzative grazie all’instancabile Carmen Mura, Delegato regionale Sardegna che ha coordinato la macchina organizzativa.

Grande soddisfazione per il Presidente Nazionale FISDIR Marco Borzacchini: «Un plauso va anche a tutti coloro che hanno lavorato e partecipato all’evento: gli atleti, lo staff FISDIR, il pubblico, le istituzioni, gli sponsor e tutti i sostenitori di questa importante gara, la quale hanno contribuito alla realizzazione di una competizione andata ben oltre la conquista dei titoli».

Vivere le passione e la grinta degli atleti FISDIR ha, infatti, emozionato ed entusiasmato gli spettatori (presenti e virtuali) che hanno assistito e condiviso momenti di puro Sport, confermando le parole scelte dalla giovane graphic designer nuorese Daria Canu (autrice del logo del Campionato) tratte dal celebre romanzo di Grazia Deledda “Canne al vento”: “cuore, bisogna avere, null’altro”.

Ispirazione che è diventata affermazione: per svolgere le attività sportive, e non solo, non occorrono niente di più che passione e volontà.

Le parole della grande scrittrice nuorese creano le corsie della pista rossa di un campo di atletica leggera, nel progetto grafico che rende omaggio alla Deledda, Nobel per la letteratura ed esempio di determinazione e impegno e che quest’anno Nuoro celebra nel suo centocinquantesimo anniversario dalla nascita.

Il sostegno dei testimonial nella Campagna di comunicazione programmata dalla FISDIR SARDEGNA, tra cui alcuni protagonisti di fama mondiale – dello sport e non solo – si è rivelato un

successo: quasi la premessa della riuscita di un Campionato che passerà alla storia per i record ottenuti e le prestazioni degli atleti vicine ai personal best.

Come quello di Chiara Zeni (15.64 nei 100 metri C21), a soli 3 centesimi dal tempo realizzato a Pescara nel 2020 che attualmente vale il record europeo o quello di Ruud Koutiki, autore di un 22.82 nella finale dei 200 metri piani T20, tempo che gli permette di battere il compagno di club Di Maggio e di avvicinarsi al francese campione del mondo Kouakou, oro a Bydgoszcz e protagonista anche alle Paralimpiadi di Tokyo2020.

Carmen Mura pensa già al futuro «Dopo una piccola pausa, riprenderemo con i Campionati regionali e partiremo dall’equitazione. Sempre con l’equitazione, ospiteremo nuovamente un Campionato italiano a ottobre».

Presente sugli spalti anche Andrea Agrusti (Fiamme Gialle/Nazionale), testimonial d’eccezione: «Ringrazio la FISDIR per l’invito, è assolutamente un onore essere qui ed è stato un onore rappresentare la Sardegna a Tokyo. Era da tanto tempo che non tornavo a casa, quindi sono felice di stare qui di nuovo, in un contesto che apprezzo e conosco bene in quanto fa parte del mondo lavorativo di mia madre».

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