Allevatore ucciso a Orune: probabile lite finita a coltellate

Sonia

Allevatore ucciso a Orune: probabile lite finita a coltellate

sabato 28 Agosto 2021 - 14:08
Allevatore ucciso a Orune: probabile lite finita a coltellate

Il bivio per Orune (foto Cronache Nuoresi)

Non si è trattato di un agguato ma di un delitto d’impeto. Questa è la prima ricostruzione plausibile  effettuata dagli inquirenti sulla morte di Mauro Antonio Carai, l’allevatore 74enne di Orune ucciso stanotte con diverse coltellate (APPROFONDISCI).

L’uomo è stato trovato cadavere da uno dei figli, dopo la mezzanotte, in una strada sterrata a pochi metri dalla statale 389 e vicino all’ovile della vittima.

Con il passare delle ore, le indagini dei carabinieri sembrano escludere un delitto maturato per vendetta: nessun agguato dietro a muretti a secco nè impiego di armi da fuoco. E non ci sarebbero nemmeno collegamenti con la faida che da 50 anni a questa parte ha tenuto in scacco il paese. L’ipotesi più accredita è quella di un omicidio d’impeto: una violenta discussione degenerata e finita nel sangue. La salma nel frattempo è stata trasferita all’ospedale San Francesco di Nuoro dove, su disposizione del pm che coordina l’inchiesta, Riccardo Belfiori, verrà eseguita l’autopsia. Sarà l’esame autoptico ad accertate con precisione l’ora del decesso e la causa esatta della morte. Gli investigatori dell’Arma stanno cercando di capire se l’anziano allevatore sia stato accoltellato nel punto in cui è stato ritrovato il corpo o all’interno del suo ovile, che dista poco lontano. Di sicuro la vittima ha tentato di raggiungere la statale per chiedere aiuto. Sposato, padre di sette figli e nonno di diversi nipoti, Mauro Antonio Carai viene descritto a Orune come un uomo riservato, a suo carico inoltre non risultano pendenze giudiziarie. Avrebbe avuto piccoli screzi con altri compaesani negli anni ’80, ma non degni di nota negli archivi delle forze dell’ordine.

«Per il paese è stato un fulmine a ciel sereno – dice il sindaco Pietro Deiana – Mauro Antonio Carai era un uomo tranquillo, non si vedeva mai in giro, tutto casa e lavoro, io stesso da tanto tempo non lo vedevo. La notizia stamattina ci ha lasciati sgomenti, erano anni che a Orune non vedevamo un omicidio». L’ultimo fatto di sangue risale a sei anni fa, quando in una mattina di maggio venne ucciso a fucilate lo studente 19enne Gianluca Monni mentre aspettava il pullman per andare a scuola. Un delitto collegato alla scomparsa di Stefano Masala, 28 anni di Nule, il cui corpo non è mai stato ritrovato. Per questo duplice omicidio sono già state emesse sentenze di condanna passate in giudicato.

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