Solo nell’area di Badde Urbara, dove sorgono i ripetitori televisivi che servono mezza Sardegna, i pali  di sostegno alla rete elettrica andati in cenere sarebbero un centinaio.

Valutando l’ampiezza dell’area interessata dall’incendio che una decina di giorni fa ha colpito il Montiferru, il calcolo non dovrebbe discostarsi troppo dal migliaio, una stima certamente approssimata per difetto.

Scano. Lavori di sostituzione dei pali della luce bruciati (foto S.Novellu)

Parliamo di un’area a vocazione agricolo pastorale, dove sono andati distrutti il grosso delle colture olivicole, vitivinicole, delle scorte di foraggio e dei capannoni che le contenevano, uccisi centinaia di capi di bestiame e in cui è stata messo in ginocchio l’intero apparato economico-produttivo.

Scano. Lavori di sostituzione dei pali della luce bruciati (foto S.Novellu)

E come mentre il fuoco ardeva ancora tutte le singole comunità si sono rimboccate le maniche per salvare il salvabile (forti della solidarietà di un’intera isola che, spontaneamente, ha fatto sentire la propria vicinanza con la donazione di scorte di fieno, mangimi, materiali per la recinzione, medicinali per la cura degli animali), sin da subito i tecnici dell’Ente gestore si sono messi al lavoro per ripristinare le migliaia di pali della rete elettrica inceneriti dalla forza distruttrice del fuoco. Un lavoro destinato a durare a lungo.

Scano. Lavori di sostituzione dei pali della luce bruciati (foto S.Novellu)

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