Tratta ferroviaria Nuoro-Olbia: perché sperare nel Recovery senza un progetto realizzabile entro il 2026?

Salvatore

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Tratta ferroviaria Nuoro-Olbia: perché sperare nel Recovery senza un progetto realizzabile entro il 2026?

mercoledì 28 Aprile 2021 - 03:00
Tratta ferroviaria Nuoro-Olbia: perché sperare nel Recovery senza un progetto realizzabile entro il 2026?

Una Littorina alla Stazione di Nuoro (foto S.Novellu)

Si è fatto un gran parlare in questi ultimi anni dell’idea di realizzare una nuova tratta ferroviaria che colleghi Nuoro con Olbia e, dopo l’eliminazione dei binari a scartamento ridotto, dell’apertura di questa in direzione di Macomer, e dell’allaccio alla direttrice principale che parte da Cagliari e attraversa l’Isola da Sud a Nord.

Abbiamo assistito alla nascita di comitati promotori, alla mobilitazione dei primi cittadini dei territori interessati, non ultimo quello di Nuoro, che si sono prodigati a evidenziare i supposti (e indubbi) benefici che sarebbero potuti derivare ai centri della Sardegna centro orientale e centro settentrionale dall’eventuale realizzazione della nuova tratta, e di quelli derivanti dall’apertura di nuovi flussi turistici che attraverso questa avrebbero potuto raggiungere facilmente il cuore dell’Isola e viceversa.

I binari a scartamento ridotto della Nuoro Macomer (foto S.Novellu)

I binari a scartamento ridotto della Nuoro Macomer (foto S.Novellu)

Ma come spesso accade, non si è in grado di andare oltre le parole e gli sforzi di chi propone i sogni, per chi ancora ci crede, e le dichiarazioni di chi promette di realizzarli; alla fine si spera nel miracolo, salvo poi rendersi conto che senza un progetto, realizzabile, i miracoli non accadono.

Capita così che Nuoro è e rimarrà ancora l’unico capoluogo di provincia a non essere servito da una linea ferroviaria moderna, e si dovrà accontentare dei binari a scartamento ridotto e dei “nuovi treni” riciclati, concessi in dotazione in sostituzione delle vecchie Littorine, che nulla hanno risolto sui tempi di percorrenza, che rimangono comunque inaccettabili, ne sulla possibilità di alleggerire il traffico su gomma su quella che oramai, a torto o a ragione, è tristemente nota come la strada “della morte”, ovvero la Statale 129.

Treno Nuoro-Macomer a Pratosardo (foto S.Novellu)

Il nuovo treno Nuoro-Macomer a Pratosardo (foto S.Novellu)

Il primo punto rimasto sulla carta è la tanto attesa cessione da parte della Regione Sardegna della vecchia tratta Macomer-Nuoro da ARST a RFI (Rete Ferroviaria Italiana), presupposto per l’intervento preliminare dell’ammodernamento di una strada ferrata pensata e realizzata negli anni Ottanta dell’Ottocento, in ferrovia a tutti gli effetti.

Ma la cosa più grave, almeno a quanto è dato sapere, è che in tutto questo tempo non sia stato redatto e presentato da parte della stessa Regione Sardegna un progetto concreto e realizzabile, che sia possibile portare a termine entro il 2026, conditio sine qua non perché un’opera, pur strategica come in linea teorica è questa, possa rientrare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per essere finanziata.

La Sardegna intanto continua a sognare e ad attendere che qualcosa cambi, per il bene di tutti.

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