«Ho appreso che, a partire dal prossimo lunedì, l’hospice di Nuoro riaprirà finalmente le porte ai pazienti in fine vita e ai loro familiari. La notizia, se da un lato mi rincuora perché dopo tanti giorni di attesa la riapertura della struttura consentirà l’assistenza dei malati, dall’altra mi preoccupa perché questa circostanza si realizza non già per l’arrivo dei nuovi medici preannunciato dalla Direzione della ASSL, ma per il rientro in servizio di un medico in aspettativa». Lo dichiara la parlamentare Mara Lapia, componente della Commissione affari sociali e sanità della Camera dei deputati nel ribadire quanto dichiarato nei suoi innumerevoli interventi a difesa di un servizio che, per legge, rientra tra i Livelli essenziali di assistenza.
«Il problema dell’hospice – sottolinea Lapia – deve essere affrontato e risolto, con serietà, alla fonte. Occorre potenziare la dotazione organica del servizio di Cure palliative, che si occupa anche della terapia del dolore, di consulenze e assistenza domiciliare, e non affidarsi al caso. Cosa succederà se, malauguratamente, uno dei medici dovesse assentarsi nuovamente? L’hospice, inevitabilmente, verrà chiuso per la seconda volta».
Per la deputata, che non solo aveva portato il caso in Parlamento e all’attenzione della conferenza sociosanitaria ma aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica, si tratterebbe di un’evenienza del tutto inaccettabile. «Non si può giocare con le sofferenze delle persone. Servono altri medici e altri infermieri per restituire dignità a chi sta per lasciarci. Subito» è la sua conclusione.
