Mondo dello spettacolo sardo nel baratro. L’appello di un lavoratore: “Sto vivendo con 200 euro al mese”

Sonia

Mondo dello spettacolo sardo nel baratro. L’appello di un lavoratore: “Sto vivendo con 200 euro al mese”

lunedì 29 Marzo 2021 - 11:35
Mondo dello spettacolo sardo nel baratro. L’appello di un lavoratore: “Sto vivendo con 200 euro al mese”

«Sono un lavoratore dello spettacolo e nel 2020 ho fatto soltanto tre giornate lavorative». Chi scrive è un lavoratore  del mondo dello spettacolo sardo, che, preferisce stare nell’anonimato ma non essere dimenticato dalle istituzioni. Si tratta di un accorato appello  da parte di un settore, che come tutti quelli che hanno a che fare con il pubblico è crollato in un baratro di profonda crisi a causa del prorogarsi della pandemia e, difficilmente potrà rialzarsi se la Regione e il Governo nazionale non intervengono subito così come promesso da tempo. L’ultima stoccata  per questo settore è stata la non ennesima riapertura prevista per le giornate nazionali della Cultura ovvero il 27 e 28 marzo.

«Non ho avuto sussidi né aiuti di nessun genere, né cassa integrazione né altro, e sono sopravvissuto fino ad ora solo grazie al fatto che, dati i pagamenti che ricevo spesso in ritardo, metto da parte sempre qualcosa ogni mese» specifica il lavoratore e prosegue: «La mia attività non é regolare, passavo dalle 90 e più ore settimanali da primavera a autunno, a pochi giorni al mese d’inverno». Siamo in attesa dei ristori regionali LR30, dato che siamo fermi da un anno ed anche nel 2021 chissà per quanto tempo ancora lo saremo.

«Siamo agli sgoccioli, sto vivendo con duecento euro al mese da tanto tempo, non possiamo più aspettare, non sappiamo come andare avanti perché anche quei pochi soldi messi da parte stanno per finire. Sto facendo la spesa a credito presso un esercente amico ma non so per quanto tempo ancora potrò farlo. Qualche mio collega é aiutato dalla moglie, un altro si é messo a fare l’orto e ne vende i prodotti ai vicini, io non ho né l’uno né l’altro, mi tengo da parte i soldi per il biglietto per partire all’estero a fare manodopera generica a 40 e passa anni».

Poi l’appello all’assessorato regionale al Lavoro: «È stato fatto un bando a gennaio, slittato a febbraio, con dentro aziende e semplici lavoratori, per i ristori del 2020, a cui io ho pieno diritto. L’assessore Zedda ha detto che avrebbe soddisfatto anche altre domande, che avrebbe aperto anche altri bandi di settore, ma sono arrivate oltre 6.000 domande per circa mille beneficiari e a fine marzo non é uscita né la graduatoria e né c’é l’ombra di altri bandi».
Abbiamo bisogno quindi di risposte dall’Assessorato: quando esce la graduatoria della LR30? Quando e quali altri bandi specifici, o nuovi rifinanziamenti della LR30 per chi non rientra tra i primi mille? Siamo esseri umani, non numeri, che non sanno cosa dovranno fare di loro stessi tra uno o due mesi. Attendiamo risposte certe e anche tempistiche, non sappiamo più dove sbattere la testa.
La Regione ci ascolti, ci dia risposte urgenti e precise per cortesia». conclude la lettera.

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