Da Nuoro alla Svezia: lo studente Simone Loddoni racconta la sua esperienza di studio

Sonia

Da Nuoro alla Svezia: lo studente Simone Loddoni racconta la sua esperienza di studio

mercoledì 03 Marzo 2021 - 11:34
Da Nuoro alla Svezia: lo studente Simone Loddoni racconta la sua esperienza di studio

Simone Loddoni

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Viaggiare per crescere e per scoprire nuovi mondi e nuove abitudini. Questa è stata la scelta di Simone Loddoni, studente 17enne del Liceo delle Scienze umane e musicale “Sebastiano Satta” che da qualche settimana si trova in Svezia, nella città di Trelleborg. Il giovane di Nuoro rimarrà lontano da casa per un semestre, fino al mese di giugno 2021, grazie all’High School Program promosso da WEP – organizzazione internazionale che promuove scambi linguistici e culturali nel mondo.

«Ho deciso di intraprendere questa avventura circa un anno e mezzo fa» – racconta Simone – «Ci sono vari motivi che mi hanno spinto a buttarmi in questa esperienza, come la voglia di uscire dalla mia zona di comfort, la mia passione per i viaggi, il voler sperimentare la vita al di fuori dell’Italia per capire come funziona la quotidianità qui in Svezia e, infine, per imparare una nuova lingua. Nonostante il freddo e il Covid, la Svezia rimane una nazione spettacolare, tutto funziona alla perfezione e tutti parlano l’inglese molto bene. Non bisogna pensare agli stereotipi che descrivono gli svedesi come freddi e antipatici, sono tutte bugie. Mi sto trovando benissimo e ho già creato delle amicizie solide».

Tra l’Italia e la Svezia ci sono alcune importanti differenze dal punto di vista scolastico e sociale: «Partendo dalle basi, il sistema scolastico svedese si divide in due semestri, con una pausa tra giugno e fine agosto e tra i primi dicembre e metà gennaio. Inoltre, le scuole sono organizzate in modo diverso, non sono divise in settori come le nostre, ma in una scuola ci sono numerosissimi corsi che tu puoi scegliere e, in seguito, puoi selezionare che cosa vuoi seguire di quel corso. Le uniche materie fondamentali sono: matematica, inglese, storia ed educazione fisica»– continua il giovane – «La Svezia è molto libera per quanto riguarda il Covid. Fondamentalmente non si viene obbligati a fare nulla, né a mantenere la distanza, né a usare la mascherina e tantomeno a chiudere negozi o attività. Non ho dovuto fare alcuna quarantena».

Tornando alle diversità del sistema scolastico, Simone aggiunge: “I programmi sono più leggeri e basati principalmente sull’attualità. In Svezia si studia per ottenere competenze non per imparare nozioni come in Italia, quindi sono favoriti i compiti che richiedano allo studente di trovare da solo delle risposte andando lui stesso a cercare le fonti, portando una sua opinione e un suo punto di vista. Un’altra grande differenza è la digitalizzazione: qui tutto è digitale, dai compiti in classe ai compiti per casa, l’unica materia in cui si usa la scrittura a mano è la matematica. Le scuole forniscono automaticamente dei computer, ma è meglio partire forniti di un buon laptop”.

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