Covid. Confindustria Nuoro: “Aziende chiuse e fatturati giù!”

Salvatore

Covid. Confindustria Nuoro: “Aziende chiuse e fatturati giù!”

sabato 23 Gennaio 2021 - 18:48
Covid. Confindustria Nuoro: “Aziende chiuse e fatturati giù!”

Nuoro. Al Corso Garibaldi (foto S.Novellu)

“Nell’anno nero della pandemia il bilancio per le imprese del Nuorese e dell’Ogliastra, registra perdite importanti: il 55,5% delle aziende chiude il 2020 con un calo di fatturato e per il 30% di queste si tratta di un calo importante tra il 20 e il 50%. In diminuzione anche ordinativi, commesse e clienti: il 46,4% delle imprese ha perso clienti e per il 10% di queste la perdita è stata superiore al 50%”. Questo il bilancio di un anno di Pandemia sull’economia nuorese secondo Confindustria. Questo l’esito del monitoraggio delle aziende del territorio effettuato da Confindustria della Sardegna Centrale e divulgato dal suo presidente Giovanni Bitti.

“Oggi a preoccupare è anche il blocco dei licenziamenti che impedisce in molti casi processi di ristrutturazione aziendale, con la conseguenza di spostare in avanti una bomba a orologeria che può avere percussioni pesanti anche sul piano sociale – spiega Bitti. Circa il 30% delle aziende intervistate dichiara di avere necessità di una riorganizzazione con possibile riduzione del personale. Durante i mesi di marzo-maggio il 70% delle aziende ha dovuto chiudere o ridurre l’orario di lavoro dei dipendenti attivando la cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali per il personale”.

Il Nuorese e l’Ogliastra oltre alla crisi dovuta al Covid 19 pagano la debolezza del territorio che non si è mai ripreso dopo la devastante crisi del 2008-2011. “Il 2020 doveva essere l’anno degli investimenti, soprattutto per acquisto macchinari e innovazione tecnologica, bloccati e rimandati per più del 40% delle aziende intervistate – aggiunge ancora Bitti. Soltanto un terzo delle aziende ha portato avanti i programmi previsti”.

Quanto alle prospettive il presidente dell’associazione degli industriali rimarca: “Se la pandemia non allenterà la presa, interi settori economici rischiano il collasso: le attività turistiche e alberghiere, la ristorazione, le imprese del mondo della cultura e del tempo libero e tutte le attività legate ai servizi turistici, dai trasporti all’intrattenimento. Anche l’agroalimentare, nostro comparto di eccellenza, ha subito un rallentamento per il calo dell’export e dei consumi interni”.

L’unica speranza si ripone nel settore delle costruzioni: “Per tutte le produzioni che ruotano attorno al comparto edile, è fondamentale che entri a regime il superbonus del 110 per cento per le ristrutturazioni edilizie. Se gli investimenti nel settore non dovessero ripartire – conclude Bitti – per tutta la filiera sarà un disastro”.

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