L’anno che si chiude nella tragicità della pandemia non arresta il fenomeno dei maltrattamenti in famiglia di cui le principali vittime sono le donne.

Il bilancio lo stila la Polizia di stato che attraverso il monitoraggio con  l’apposito protocollo denominato EVA (Esame delle Violenze Agite) che consente agli equipaggi di Squadra Volanti della Questura e dei Commissariati di P.S. di gestire gli interventi, attraverso l’elaborazione di una “Processing Card” composta di schede (chek-list), che permettono di ricostruire i fatti in modo completo ed accurato, che i poliziotti devono compilare ed inserire negli archivi informatici, anche quando intervengono per segnalazioni ”generiche”, del tipo lite in famiglia.

Nel Nuorese dunque nel corso dell’anno 2020, sono stati operati 37 interventi per lite in famiglia. «La tutela delle vittime non si esaurisce sul piano repressivo della condotta dello stalker e del maltrattante, ma contempla anche la misura preventiva dell’ammonimento, precisano dalla Questura,  provvedimento amministrativo del Questore, e che ha la finalità di scoraggiare, e quindi prevenire, nel contesto delle relazioni affettive e sentimentali, atteggiamenti violenti o comunque contrari alla legge i quali – se non integrano (ancora) un reato contro la persona o il patrimonio – potrebbero preludere alla commissione di fatti reato più gravi».

Nel 2020 raffrontato ai 2 anni precedenti, emerge che l’andamento del fenomeno, nella provincia di Nuoro, non ha risentito delle restrizioni imposte dalla pandemia.

Non di meno si rinnova l’invito a segnalare tempestivamente ogni situazione di potenziale rischio agli uffici della Polizia di Stato, ove la parte interessata potrà trovare ascolto attento e professionale.

Più in generale, nel corso dell’anno 2020 si è registrata, sul piano complessivo, una flessione della commissione di reati in provincia come si evince dalla tabella sottostante.

(Dati aggiornati al 16/12/2020)