#Adessobasta ha fallito: “la curva della morte” è ancora li, e ancora pericolosa

Sonia

#Adessobasta ha fallito: “la curva della morte” è ancora li, e ancora pericolosa

mercoledì 23 Dicembre 2020 - 20:40
#Adessobasta ha fallito: “la curva della morte” è ancora li, e ancora pericolosa

L'installazione al corso Garibaldi (foto S.Novellu)

Era il 25 dicembre 2017 quando i fratelli Francesco e Matteo Pintor morirono in quel maledetto incidente nell’affrontare la “curva della morte”, mentre percorrevano la Statale 129 (APPROFONDISCI). Da allora, a quasi tre anni di distanza, nessun intervento è stato messo in atto e  quella strada e ancora pericolosa.

L'installazione al corso Garibaldi (foto S.Novellu)

L’installazione al corso Garibaldi (foto S.Novellu)

Tante promesse da parte delle istituzioni preposte e, nonostante le altrettante battaglie portate avanti dall’associazione #Adessobasta, nata anche grazie alla volontà di Giovanni Pintor, fratello di Mattia e Francesco, che quel giorno viaggiava assieme a loro e fortunatamente è sopravvissuto al terribile schianto.

Una delle installazioni dell'associazione #adessobasta

Una delle installazioni dell’associazione #adessobasta

Oggi, a tre anni di distanza, l’associazione ha mostrato il proprio sdegno con un messaggio che potremmo definire “concettuale” (nel senso di difficilmente interpretabile dai passanti) e di certo originale, che ha suscitato la curiosità non solo dei passanti che hanno percorso il centro cittadino ma anche noi di Cronache Nuoresi (APPROFONDISCI): oggetti come le vecchie scarpe da tennis appese alle luminarie ad esprimere che esprimono qualcosa di logorato e profondamente segnato dal tempo come quella curva ancora “intonsa e pericolosa”.

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Un commento  - mostra commenti

  1. I tempi per l’esecuzione di queste opere sono biblici, basti vedere lo svincolo di Villagreca e quello di Bonorva sulla 131, chiesti nel millennio scorso. L’unico intervento realizzabile velocemente è l’Autovelox. La 129 è autorizzata dalla prefettura per il controllo elettronico della velocità, basterebbe che il comune di Orotelli facesse un piccolo sforzo che tra l’altro sarebbe pian piano ripagato dalle contravvenzioni.

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