Per gli operatori economici dell’area industriale di Pratosardo oltre al danno la beffa da parte dell’amministrazione comunale. Il motivo? «L’aumento in sordina della TARI del 360 per cento -tuona il presidente Gianpiero Pittorra che annuncia – una guerra compatta da parte di tutti gli imprenditori dei capannoni per non pagare la tassa dei rifiuti e fare causa al Comune di Nuoro».
«Da anni siamo costretti a una doppia tassazione» dichiara indignato Pittorra ma quest’anno sul fronte rifiuti è stato oltrepassato ogni limite per un’area da tempo abbandonata a se stessa e fortemente in crisi. «Se un operatore fino all’anno scorso pagava 1000 euro di TARI, con quest’aumento – spiega – concretamente andrà a pagare sui 3.700 euro».
«È dal 2018 che chiediamo agli attuali amministratori di annullare il pagamento della TARI e di stipulare una convezione flessibile con noi operatori attraverso è- Comune, per pagare non in base alle superfici del capannone ma in base al rifiuto che produciamo – spiega Pittorra. «Ci hanno costretto invece a foraggiare il servizio del porta a porta nell’area industriale di cui nessuno usufruisce anziché ritirare e conferire all’Ecocentro (attualmente chiuso) il rifiuto che produciamo che principalmente si tratta di carta e cartone».
Gli operatori attendono risposte concrete e si sentono ormai da troppo tempo inascoltati e sperano che l’Amministrazione – a prescindere da che coloro sarà dopo il ballottaggio – prenda seriamente in esame tutte le questioni in sospeso per il rilancio della zona produttiva della città.
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