«Il periodo che stiamo vivendo è molto delicato. È come se stessimo camminando sul filo, sospesi tra nuove restrizioni e una vita il più possibile vicino alla normalità. I numeri ci dicono che in Sardegna i casi di Covid-19 sono in crescita e la nostra città non fa eccezione».

Lo dice il sindaco uscente Andrea Soddu sull’emergenza Covid in città precisando, come altri primi cittadini cittadini del Nuorese, la difficoltà oggettiva di avere una  comunicazione costante con Ats per avere un quadro esaustivo della circolazione del virus a livello locale.

Il sindaco poi spiega le strategie che sono state fatte per contrastare la pandemia nel nostro territorio. «Per quanto ci viene comunicato stiamo rispondendo alla seconda ondata in modo adeguato, provvedendo a chiusure selettive come accaduto in alcune scuole e negli uffici dove sono stati accertati dei casi di positività. Grazie all’impegno di tutti stiamo tenendo sotto controllo la situazione, ma questo non ci autorizza a pensare che andrà sempre così. L’osservanza assoluta delle disposizioni sanitarie non deve mai mancare: l’utilizzo della mascherina, la sanificazione delle mani, evitare assembramenti, proteggere i nostri parenti anziani e fragili restano i primi accorgimenti indispensabili. Tra qualche giorno commemoreremo i nostri cari defunti e in tanti ci recheremo in cimitero. I controlli per il rispetto delle regole ci saranno, ma occorre prima di tutto un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi»

Poi il sindaco conclude nel sottolineare le criticità che ancora bisogna superare come «i sistemi di screening, tracciamento, la riduzione dei tempi per effettuare i tamponi e per avere il loro esito. Molte amministrazioni, Nuoro compresa, hanno difficoltà a ottenere costantemente dati aggiornati sui casi di positività, delle persone in quarantena preventiva, di quante sono seguite a domicilio e di quante sono guarite. Ottenere con cadenza fissa i dati aggregati consentirebbe di avere la situazione sempre sotto controllo e intervenire con tempestività laddove si manifestino emergenze. Inoltre non è più rinviabile la soluzione al problema del trasporto pubblico. Risolverlo significherebbe consentire che le scuole rimangano aperte e che i nostri figli riprendano a frequentarle in presenza».