La GECO al centro di un dibattito ambientale, la società in modo “conciliante” respinge le accuse

Sonia

La GECO al centro di un dibattito ambientale, la società in modo “conciliante” respinge le accuse

sabato 12 Settembre 2020 - 09:43
La GECO al centro di un dibattito ambientale, la società in modo “conciliante” respinge le accuse

La GECO di Magomadas (foto Cronache Nuoresi)

Pareva, dopo l’intervento del Procuratore della Repubblica di Oristano, che, sulla vicenda della GECO di Magomadas, fosse calato il sipario. Gli ultimi avvenimenti dimostrano invece che la questione è ancora viva e che le due parti, le associazioni che si oppongono alla prosecuzione dell’attività dell’azienda da una parte e la GECO dall’altra, sono ancora in piedi e decise a combattere. L’occasione è stato un convegno, organizzato dal Comitato Ambiente Planargia, al quale hanno partecipato alcune associazioni ambientaliste e alcune figure di esperti. Assenti invece gli amministratori locali. Il convegno verteva su varie tematiche ambientali ma, come era ovvio, la parte del leone l’ha fatta la questione GECO. Durante gli interventi del convegno, che si è svolto nell’anfiteatro della marina di Magomadas, sono state reiterate le note accuse contro l’attività della GECO ovvero che lo stabilimento sarebbe equivalente ad una discarica, che provengono dalla Puglia fanghi che la stessa regione non vuole e che sarebbero non stabilizzati e quindi carichi ancora di sostanze nocive come idrocarburi, metalli pesanti, diossine e rifiuti sanitari, che i fanghi proverrebbero anche dagli scarichi industriali.

La legge in questione sarebbe molto confusa e facili gli errori. Immediata risposta della GECO che, con un comunicato, cerca di spiegare la situazione lamentando, innanzi tutto, di non essere stata invitata poiché avrebbe potuto fornire tutte le delucidazioni possibili. La GECO ricorda anche di aver passato il vaglio di numerosi enti e istituzioni come, l’ARPAS, il NOE, il NIPAF, la Consulta Provinciale, il Consiglio di Stato e il TAR, e di aver dimostrato tutte le volte la legittimità del suo operato. Ancora afferma di non spargere fanghi da nessuna parte, ma di trattare questi ultimi, che arrivano già stabilizzati da acquedotti urbani e non industriali, per farne dei concimi, miscelandoli con altro materiale, che si fa riferimento al decreto legge 75/2010 che disciplina i fertilizzanti, tra i quali rientrano gli ammendanti prodotti dalla GECO, legge nella quale non rientrano i fanghi che attualmente vengono sparsi in Sardegna. Prodotti quindi che rientrano pienamente nelle norme di legge. Conciliante, nonostante tutto, l’appello finale della GECO: Insieme si può trovare una soluzione.

P. G. Vacca

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