Un mese fa, alla presenza dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu, erano stati donati all’ospedale San Francesco di Nuoro 35 caschi speciali anti Covid e dispostitivi di sicurezza (APPROFONDISCI). È di ieri la polemica relativa al fatto che detti dispositivi di protezione verserebbero abbandonati nel magazzino di deposito del nosocomio nuorese.
Abbiamo sentito in proposito la direttrice dell’ASSL – ATS nuorese Grazia Cattina che, in sintesi, parla di «un polverone sollevato per niente» specificando che «i caschi non sono stati abbandonati ma semplicemente vengono utilizzati in base alle richieste dei reparti medici».
Nuoro, la direttrice dell’ASSL Grazia Cattina (© foto S.Novellu)
«Mi sorprende molto questa sterile polemica tendente solo a rovina l’immagine dell’ospedale e di chi vi lavora in un periodo duro e difficile come questo – dice la dottoressa Cattina. Ho fatto verificare subito se la richiesta di qualche reparto fosse rimasta inevasa ma, al momento, l’unico che ha chiesto di poter utilizzare questi dispositivi e ne ha subito ottenuto quattro di è quello di Odontoiatria; altri sei gli saranno messi a disposizione in settimana per assistenti e igieniste alla poltrona».
«Io sono tutti giorni all’ospedale San Francesco – conclude la Cattina – verifico puntualmente le richieste e le esigenze dei primari e nessuno ha lamentato di questa mancanza. In questa fase infatti le principali commesse sono state di sovracamici, cuffie, calzari, mascherine e visiere. Resta l’amaro in bocca per questo episodio e per l’effetto boomerang negativo per chi, specialmente in questo periodo, continua a sacrificarsi giorno e notte per l’assistenza ai pazienti».
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