Nonostante, a livello nazionale, ma anche a quello isolano, i contagi aumentino, a giudicare dalla gente che si vede in giro in città, pare che non si sia capita bene la situazione. Il sorgere di novelle aspirazioni podistiche o un aumento considerevole dell’amore per i cani non può che destare meraviglia o, viceversa, preoccupare per l’eccessivo numero di persone in giro. Per questo motivo la vicesindaco Rossana Ledda ha sentito la necessità di rivolgere un nuovo appello alla popolazione. L’invito è restare a casa e uscire solo per reale necessità, ridurre spostamenti o attività pseudo sportive, non sostare su panchine, se non per i tempi fisiologici di ripresa, ridurre anche gli spostamenti in campagna se non per l’accudimento degli animali o le attività di conduzione di un fondo.

La vicesindaco conclude invitando a prendere coscienza della gravità della situazione. Sembrerebbe tutto scontato ma a vedere in giro o a leggere qualche post sui social non è così. Qualcuno però non è d’accordo sul tono adottato dal sindaco. Per Daniele Nieddu, ex consigliere di Minoranza, con l’assenso di alcuni della stessa area, sostiene che un sindaco ha dei poteri, in questo caso, per emanare una ordinanza più perentoria, anziché un invito.

A sua volta Rossana Ledda ribatte che, dopo essersi consultata con il Prefetto, ha recepito come non si possano emanare direttive più severe di quanto stabilito da quest’ultimo. Un altro argomento ha quasi riportato il dibattito a tempi più normali. Si tratta della denuncia di un cittadino che, con un documento alla mano, paventava l’apertura delle porte del CPR.

Verificata la situazione, la vicesindaco ha constatato come realmente sia stato congedato un marocchino, per decorrenza dei termini. Quest’ultimo, a tutti gli effetti ora un uomo libero, che, come tutti, è sottoposto alle limitazioni note, è stato preso in carico dai servizi che si occuperanno di rimandarlo indietro. Qualche giorno fa il Forum per la Rinascita di Macomer, aveva rilevato come le caditoie, che nelle strade raccolgono le acque piovane, non sono adeguatamente pulite e disinfettate, come da contratto, invitando l’amministrazione a obbligare la ditta che ha in appalto le pulizie ad ottemperare agli obblighi stabiliti.

Pier Gavino Vacca

© Tutti i diritti risrrvati