I consiglieri regionali Deriu e Cocco hanno presentato un‘interpellanza al Presidente della Regione e all’Assessore dell’igiene, sanità e dell’assistenza sociale sulla situazione dell’Ospedale San Francesco di Nuoro in seguito alla diffusione dell’infezione Covid 19.
Deriu e Cocco hanno premesso che, attualmente, l’Ospedale risulta nell’Isola il presidio sanitario maggiormente colpito dal Covid-19, che si è diffusa tra un numero elevato di operatori sanitari.
Il preoccupante contagio degli ultimi giorni ha messo in luce, secondo i consiglieri, la gravità della situazione, compromettendo sia l’attività degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni, sia dei pazienti presenti all’interno della struttura.
A questo si somma l’azione di alcuni Direttori delle Unità Operative, che, per conto di tutto il personale medico, infermieristico e OSS, in una lettera indirizzata al Direttore dell’ASSL di Nuoro, oltreché ai vertici ospedalieri hanno richiesto, con urgenza, indicazioni in merito all’attuale situazione della diffusione dell’infezione, sottolineando l’esigenza di conoscere la lista degli operatori sottoposti a tampone e risultati positivi, per attuare soluzioni mirate alla limitazione dei danni.
Nell’interpellanza si chiede se siano state predisposte tutte le azioni necessarie ed urgenti per limitare i danni derivanti dalla diffusione dell’infezione all’interno del presidio ospedaliero barbaricino: sanificazione degli ambienti e la fornitura dei dispositivi di protezione individuale per tutti gli operatori.
L’urgenza è saper in che modo e in quanto tempo si intenda attuarle, per la tutela di pazienti e chi presta servizio.
Si chiede anche se ‘azienda Sanitaria voglia sottoporre a tampone tutti i lavorati sintomatici che operano all’interno dell’Ospedale e se si stia anche valutando con decorrenza immediata, la permanenza domiciliare di alcuni di loro con isolamento fiduciario estendendola a loro familiari e conviventi. valutando il supporto di garantire a loro i servizi essenziali attraverso le associazioni di volontariato.
Laddove non sia ancora stato disposto di sospendere all’interno del nosocomio attività come la mensa per gli operatori che necessariamente includono l’aggregazione.
In questa prospettiva concludono Deriu e Cocco bisogna sospendere anche l’attività della farmacia ospedaliera e recapitare i farmaci a domicilio.
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