La denuncia. L’ospedale San Francesco al collasso: si rischia realmente il blocco

Sonia

La denuncia. L’ospedale San Francesco al collasso: si rischia realmente il blocco

mercoledì 11 Marzo 2020 - 12:01
La denuncia. L’ospedale San Francesco al collasso: si rischia realmente il blocco

L'ospedale San Francesco di Nuoro (foto S.Novellu)

Ciò che nei giorni scorsi avevamo preannunciato (APPROFONDISCI QUÌ) pare si stia per concretizzare: il presidio ospedaliero del San Francesco di Nuoro è al collasso poiché non sarebbe stata “rispettata la procedura prevista per il contenimento del Cov-19”.

Questa è la denuncia del personale medico sanitario, non si vogliono creare allarmismi ma porre rimedio a una situazione già di per se grave per l’emergenza sanitaria mondiale che tutti noi stiamo vivendo. È una questione di coscienza informare e rimediare.

Medici e infermieri starebbero operando, dopo il primo contagio, in condizioni disumane; mancano tutti i dispositivi di sicurezza,  da quanto si apprende qualche operatore sanitario è arrivato a coprirsi la bocca con lenzuola pur di evitare il contagio.

Il presidente provinciale del NurSind  (sindacato delle professioni infermieristiche) Mauro Pintore ci riferisce: «La direzione Sanitaria dopo il caso del primo contagio, un medico, ha dato disposizioni di far eseguire il tampone solo su gli altri medici e qualche infermiere, trascurando il resto del personale infermieristico e operatori socio sanitari che in quei giorni sono entrati in contatto con lui». Si sta parlando dell’Anestesia, della Sala operatoria e della Rianimazione, reparti strategici per un polo sanitario dove opera tantissima gente.

«Stiamo operando in una situazione gravissima, non c’è una comunicazione chiara, non sono stati rispettati tutti i protocolli, la metà del personale del San Francesco potrebbe essere infetto» conclude il presidente provinciale del sindacato.

A rafforzare questo grido di disperazione ci sono documenti formali che lo attestano: una lettera dell’onorevole Mara Lapia che già nei giorni scorsi aveva scritto al ministro Speranza e all’assessore regionale Nieddu, scrivendo: “ci sono medici e infermieri i quali, per fronteggiare l’emergenza sanitaria sono stati in stretto contatto con quelli già risultati positivi al tampone e messi in quarantena; nonostante stiano cercando di contattare l’Ufficio igiene della Struttura e la direzione Sanitaria, per disposizioni della direzione continuano a prestare servizio in stretto contatto con altri colleghi e pazienti». «Ritengo gravissimo che i tamponi non siano stati fatti a tutto il personale o che non si sia proceduto alla chiusura della struttura o di questi reparti per la bonifica e la sanificazione degli ambienti» conclude l’Onorevole chiedendo l’intervento immediato della Istituzioni per scongiurare un’epidemia interna al presidio con conseguenze nefaste per tutta la Sardegna.

Sulla stessa linea anche tutti i primari dell’ospedale che con una circolare interna chiedono alla direzione Sanitaria di: “conoscere con urgenza la lista degli operatori che hanno fatto i tamponi e che sono risultati positivi per fronteggiare realmente la situazione“.

In questi istanti la deputata Lapia sta diramando un comunicato stampa che riporta testualmente: “Proprio nelle ultime ore, infatti, tutti i direttori delle unità operative del San Francesco, compresi gli infermieri e gli OSS in servizio, hanno chiesto alla dirigente dell’ASSL di Nuoro, Maria Grazia Cattina, di conoscere immediatamente la lista degli operatori che si sono sottoposti a tampone e sono risultati positivi al fine di contenere i danni e di ricevere tutti i dispositivi per la protezione individuale. Su quest’ultimo punto, la parlamentare, aveva già scritto lo scorso febbraio al presidente Solinas e al Commissario Straordinario Carlo Steri, non ricevendo alcuna risposta in merito”.

“Al San Francesco – prosegue Lapia – come nelle altre strutture, vanno immediatamente consegnate mascherine idonee, tute, occhiali e tutto l’occorrente per mettere in sicurezza il personale sanitario e i pazienti. Mi chiedo come mai, vista l’emergenza, non si sia provveduto ad una sanificazione totale di tutto l’ospedale. Gli operatori e i pazienti nella struttura vanno sottoposti tutti quanti a tampone e se necessario – conclude la deputata – si sospendano le attività chirurgiche e non di tutto il presidio, comprese le urgenze. Se si procedesse in tempi brevissimi, si riuscirebbe a bonificare l’intero ospedale e a procedere con l’immediata riapertura, con la sicurezza sia degli operatori sanitari che di tutti i pazienti”.

“Una richiesta – conclude – quest’ultima, avanzata anche dal personale sanitario che, nel frattempo, non ha ancora ricevuto né risposte né indicazioni e continua a navigare a vista, oramai stremato per l’incessante lavoro”.

Attualmente sono state sospese le visite ambulatoriali e, da questa mattina, anche gli interventi chirurgici d’urgenza che sono stati dirottati su altri presidi ospedalieri.

Sonia Meloni

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