Violenza istituzionale: il lavoro incessante dei Centri Antiviolenza

Sonia

Violenza istituzionale: il lavoro incessante dei Centri Antiviolenza

martedì 10 Marzo 2020 - 11:04
Violenza istituzionale: il lavoro incessante dei Centri Antiviolenza

La violenza istituzionale fa parte di un universo silente e sconosciuto ai più ed è per questo motivo che i Centri Antiviolenza della rete Di. Re., donne in rete contro la violenza, avevano organizzato in occasione della ricorrenza dell’8 marzo eventi di sensibilizzazione sul tema.

Nuoro. Manifestazione di rabbia contro l'uccisione di Romina Meloni (foto S.Novellu)

Luisanna Porcu a una manifestazione a Nuoro (foto S.Novellu)

Far comprendere il significato e le conseguenze della violenza istituzionale è uno degli scopi dei Centri Antiviolenza, che da tempo si battono contro l’applicazione della Legge 54/2006 che mette a dura prova la credibilità della donna con l’obbligo dell’affido condiviso e che la porta a temere per la propria sorte e quella della prole, inducendola a non denunciare per proteggerla da questa eventualità.

Una falla nel sistema che i Centri non si stancano di evidenziare, insieme alla C.T.U., Consulenza Tecnica d’Ufficio richiesta dai tribunali, in cui viene supposta la neutralità del tecnico preposto, affidandogli un ruolo super-partes che non è in grado di ricoprire, non a causa di negligenze o mancanze professionali ma perché costretto, in questo ruolo, a porre sullo stesso piano vittima e carnefice.

Le griglie interpretative a cui è sottoposta la vittima si rivelano inadeguate e dannose; il suo stato emotivo viene giudicato alterato per far fronte al ruolo genitoriale, con conseguenze devastanti per il suo percorso e per il suo spirito, già provato dalle violenze subìte.

«È violenza istituzionale – ha spiegato la psicologa Luisanna Porcu, responsabile di Onda Rosa di Nuoro e segretaria di Di.Re. – quella che  viviamo quando apprendiamo le motivazioni delle sentenze nei nostri tribunali che continuano a considerare attenuanti i raptus o le tempeste emotive. È violenza istituzionale il mancato riconoscimento della violenza che le donne subiscono da parte di chi mette in dubbio la denuncia e i vissuti delle donne  o addirittura trova nel loro comportamento la causa della violenza.

Alla violenza delle istituzioni – ha evidenziato Luisanna Porcu – noi rispondiamo con la pratica dei nostri Centri Antiviolenza accogliendo, sostenendo e sopratutto credendo alle donne.

Rispondiamo proponendo formazioni, dialogo con noi, incontri e sollecitando l’applicazione della Convenzione di Istanbul».

Fatima Becchere

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