Salvatore Daga, dal 2005 al 2010 assessore al Bilancio del Comune di Nuoro nella giunta Bianchi, in merito alle prossime comunali ha affermato che: «esiste nella nostra Città uno spazio politico dimenticato, ma soprattutto schiacciato da una democrazia minima. Questo spazio è quello del civismo, aperto, pluralista, inclusivo e laico. Qualunque azione intrapresa per rivitalizzarlo o renderlo sovrano è stata umiliata dalla mancanza di una visione di Comunità quindi dall’assenza di un modello di riferimento».
Daga non risparmia la critica agli attuali amministratori: «in questi 5 anni, sono state fatte promesse, puntualmente disattese, che hanno generato un corto circuito fra “rappresentanti” e “rappresentati” che si declinerá in un assoluto disinteresse dei cittadini nei confronti delle future elezioni amministrative: andrà a votare solo un piccola percentuale di cittadini e il rischio sarà quello di una dittatura della minoranza. Occorre fermarsi e riflettere e chiedersi, perché non volgere lo sguardo altrove? Per esempio in spazi dove l’agibilità politica è un diritto ma anche un dovere di chi crede nell’impegno civile serio e maturo, dove esistono comunità politiche, genuine, sane e competitive, non compromesse, con le quali si può avviare un confronto leale. È possibile chiedere a queste forze politiche di creare una iper-coalizione, il cui obiettivo deve essere quello di ridare dignità alla capacità decisionale dei cittadini? È possibile che queste avanguardie cittadine possano aiutare i Nuoresi a determinare i loro destini? Credo di si. Per una semplice ragione – ha spiegato l’ex assessore – occorre costruire un nuovo senso di appartenenza ai luoghi e alle persone, questo può realizzarsi in maniera trasversale, proprio con quelle forze non contaminate o contagiate dai riti superati della politica di sussistenza.
Occorre far sì che i cittadini riacquistino fiducia nelle istituzioni e nella politica, in generale, muovendo da una comunità di matrice civica ma aperta a confronti ed alleanze di ampio respiro, moderne e lungimiranti, in cui gli elettori possano realmente vedere rappresentate le proprie istanze».
La soluzione alla disaffezione dei cittadini verso la politica è per Daga principalmente una: «oggi serve un confronto proattivo e coraggioso, anche trasversale, capace di creare uno shock politico, perché se è vero che nella vita ci sono rischi che non possiamo permetterci di correre, è pur vero che, ci sono rischi che non possiamo permetterci di non correre».
©Tutti i diritti riservati