Macomer. Bolle di sapone e Yoga alla Mostra del libro: Nieddu chiede spiegazioni

Sonia

Macomer. Bolle di sapone e Yoga alla Mostra del libro: Nieddu chiede spiegazioni

mercoledì 04 Dicembre 2019 - 10:34
Macomer. Bolle di sapone e Yoga alla  Mostra del libro: Nieddu chiede spiegazioni

Un momento della mostra del libro a Macomer (F. f. P.G.Vacca)

A pochi giorni dalla sua chiusura, si è riaperto il dibattito sulla Mostra Regionale del Libro a Macomer: se ne parlerà in consiglio comunale con un’interrogazione, che il neo consigliere di Italia Viva, Daniele Nieddu, ha posto sull’argomento.

Nieddu, infatti, ha ritenuto non pertinenti le manifestazioni collaterali alla mostra, come i laboratori di bolle di sapone e l’insegnamento dello yoga ai bambini ed ha  chiesto al comune di impegnarsi per il ripristino della centralità di Macomer nella Mostra del Libro, per riportare gli editori sardi, la nomina di un comitato scientifico, ed una commissione comunale ad hoc.

Critiche anche dal Forum per la Rinascita Di Macomer, che ha accusato l’amministrazione di aver perso la Mostra del Libro, dopo averla resa negli anni sempre meno qualificata, anche per non aver accettato il suggerimento di rimandare la manifestazione, data la contemporaneità della mostra di Francoforte.

Per il Forum, un danno di immagine per la città. Anche l’assessore alla cultura Tiziana Atzori ha difeso con forza l’ultima edizione della Mostra, definendola una delle migliori degli ultimi anni per qualità ed affluenza, nonostante i ritardi nella nomina della giunta regionale, che hanno comportato anche rinvii nei finanziamenti e quindi nella programmazione.

Atzori ha definito i detrattori della manifestazione come i soliti “predicatori di sventure”. Per quanto riguarda la mostra di Tempio l’assessore l’ha definita un’ ulteriore ed auspicabile manifestazione culturale: a questo proposito l’edizione della mostra in Gallura, insieme alle dichiarazioni dell’assessore regionale Biancareddu tempiese, che ha avocato alla Regione il coordinamento della manifestazione, ha creato una certa apprensione perchè molti, tra cui il responsabile del Centro di Servizi Culturali di Macomer, Gian Carlo Zoccheddu, hanno pensato che la mostra di Tempio sia l’inizio di una diminuzione di importanza di quella di Macomer, che rimarrà come semplice tappa di un progetto itinerante.

Vale la pena di ricordare la storia della Mostra: una manifestazione pensata, a partire dal 1997, dal Centro Servizi Culturali di Macomer, inizialmente come territoriale e ispirata da una circolare del Ministero della Pubblica Istruzione sullo sviluppo della lettura. Il Centro coordinò la mostra cercando di coinvolgere scuole, università, comuni, la Comunità Montana e le librerie fino a quando, nel 2000, l’idea di una manifestazione regionale fu proposta dall’allora assessore comunale alla cultura, Giovanna Angius, all’assessore regionale Pasquale Onida, che intuì subito che poteva trattarsi di una buona occasione per la valorizzazione di cultura e dell’identità della Sardegna.

I finanziamenti si ottennero grazie alla  legge 22 del ’98, concepita proprio per l’editoria; le somme vennero indirizzate al comune di Macomer, che coordinava le iniziative in accordo con le associazioni degli editori e dei librai.

La calendarizzazione della Mostra di Macomer, con il riconoscimento della sua importanza a livello regionale, però non è mai stata fatta, né è stato mai creato il comitato scientifico, mentre il direttore artistico è stato nominato poche volte.

Questo fatto ha comportato che le date cambiassero continuamente, fissate a volte in primavera, a volte in autunno, a volte in estate, così come i finanziamenti. Probabilmente si dovrebbe ripartire da queste riflessioni per risolvere il problema.

Pier Gavino Vacca

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