È prevista per giovedì mattina la seduta “aperta”del Consiglio comunale di Nuoro, con invito di partecipazione esteso anche ai vertici regionali e nazionali, per comprendere quale sarà la sorte della Motorizzazione di Prato Sardo; eventuali progressi e azioni concrete sul suo “salvataggio” saranno finalmente esplicitate.

Capire lo stato attuale dell’ennesimo presidio che il territorio nuorese rischia di perdere sarà all’Ordine del giorno: «È da qualche anno che denunciamo questa situazione – ha spiegato il consigliere di “Italia in Comune”, Michele Siotto – e attendiamo una risoluzione definitiva. Fino ad ora, infatti, le soluzioni attuate sono parziali: ad esempio i due dipendenti della Provincia in comando per sei mesi alla Motorizzazione lo saranno fino a maggio, poi le problematiche si ripresenteranno».

L’ultimo passo noto alla comunità nuorese è l’incontro del 14 ottobre scorso in Provincia,in occasione del quale il Deputato 5 stelle Emiliano Fenu promise di farsi carico del problema e di provvedere, insieme al Governo, al rinforzo tempestivo del personale in modo da garantire il proseguimento dei servizi.

In quell’occasione erano presenti  anche il consigliere regionale Sardista Franco Mula e quello d’opposizione pentastellato Elena Fancello,  gli esponenti comunali e il Commissario straordinario della Provincia.

Un presidio di vitale importanza che in pochi anni ha vissuto una crisi profonda, un declino inesorabile e tangibile con la riduzione drastica del personale ed il rallentamento di un servizio essenziale anche per l’Ogliastra.

Nel corso dell’estate erano stati bloccati gli esami per la patente di guida, poi parzialmente ripristinati ma, purtroppo, le revisioni di alcuni mezzi pesanti sono state rinviate  al 2020.

«La Motorizzazione non è un Ente legato esclusivamente alle patenti – ha dichiarato il consigliere di “Italia in Comune” Michele Siotto –  ma svolge tante importanti funzioni: ogni modifica di natura particolare della vettura deve essere approvata, ma non solo: è una questione di sicurezza pubblica perché i mezzi pesanti non possono essere collaudati nelle officine. Le date per i collaudi dei camion sono nel 2020/2021; un fatto gravissimo perché significa che in circolazione ci sono mezzi con collaudi scaduti. La soluzione auspicabile – ha concluso Siotto – sarebbe regionalizzare le funzioni dell’Ente, ora statale; noi possiamo solo richiedere al Sindaco Soddu di prendere in carico il problema, anche se l’unica azione che può svolgere è sollecitare».

F.B.