Nuoro. L’odissea dei trapiantati: “senza ambulatori costretti a viaggiare per sopravvivere”

Sonia

Nuoro. L’odissea dei trapiantati: “senza ambulatori costretti a viaggiare per sopravvivere”

venerdì 22 Novembre 2019 - 11:53
Nuoro. L’odissea dei trapiantati: “senza ambulatori  costretti a viaggiare per sopravvivere”

La protesta dei trapiantati (F. F. B.)

Questa mattina alle 8 e 30 davanti al reparto di Nefrologia del San Francesco di Nuoro si è svolta la manifestazione pacifica per protestare contro la chiusura dell’ambulatorio deputato alla cura ed all’assistenza dei trapiantati di reni.

Una battaglia che ha visto in prima linea anche i trapiantati di fegato,  costretti a compiere viaggi lunghi e devastanti per la propria salute: un comune destino unisce queste persone che si trovano a condividere le stesse problematiche. La protesta, così, si fa duplice.

La dottoressa Cattina con i protestanti (f. F. Becchere)

La dottoressa Cattina con i manifestanti (f. F. Becchere)

«Siamo amici dei trapiantati di reni – ha dichiarato Luigi Bellu, presidente dell’AITF Nuoro- Ogliastra – e le loro battaglie sono le nostre; si prospettano per loro, infatti, viaggi costosi ed estenuanti. Aspettiamo risposte dalla Dottoressa Cattina, anche sul progetto, approvato tre anni fa, di un ambulatorio che potesse dare assistenza ai trapiantati di fegato. Abbiamo avuto solo promesse non mantenute in questi ultimi 10 mesi, come  ad esempio, la formazione di due medici preposti che di fatto non ha mai avuto luogo.

Ritengo inammissibile ed immorale che un trapiantato, soggetto particolarmente delicato,  si debba sottoporre a trasferte massacranti e dispendiose che possono vanificare tutti gli sforzi ed i progressi compiuti per vivere».

La dottoressa Cattina, intorno alle 9.00 si è avvicinata al presidio di protesta, per ascoltare il disagio e replicare: «Il nostro impegno c’è sempre, non deve essere messo in discussione, ma ci sono dei fattori limitanti come le risorse che stiamo cercando di reperire.

Io rappresento la Direzione generale e vi assicuro che stiamo facendo il possibile per far fronte ai vostri disagi, che comprendiamo, ma stiamo lavorando a rilento per la disponibilità di risorse mediche. Non vi è alcuna volontà perversa di danneggiarvi».

Durante il confronto con la Dottoressa si è anche affrontato l’argomento di un comunicato stampa risalente alla giornata di ieri, del presidente regionale dell’ASNET, l’associazione sarda nefropatici, emodializzati e trapiantati, che dichiarava terminata la situazione di disagio e che comunicava la ripresa del servizio. Una nota che, a detta dei manifestanti, ha rischiato di vanificare il lavoro e l’organizzazione della protesta odierna.

«La dirigenza Asl  si è rivolta ad un soggetto terzo, che non ha nulla a che vedere con quanto programmato oggi: le problematiche ci sono e non sono assolutamente risolte, è evidente. Io non ho paura – ha concluso Bellu – la nostra è un giusta battaglia».

F. Becchere

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