L’assessore all’Ambiente Rachele Piras: «un esempio per tutti»
Non è la prima volta che una delle nostre piazze cittadine venga lasciata sporca da barattolame, contenitori di plastica, bottiglie, lattine e cartoni, e non è la prima volta che la squadra degli operatori ecologici di Igiene urbana si lamenta della grande fatica a non riuscire a completare le operazioni di spazzamento in maniera certosina, in quanto occupata da interventi straordinari di questo tipo.
È successo, ieri, in piazza Su Connottu, dove a seguito di una serata di festa, la piazza è stata lasciata completamente ricoperta di rifiuti.
Un atteggiamento purtroppo frequente, ne sono un esempio anche lo spazio davanti al Polifunzionale di via Roma, gli spazi limitrofi all’Exmè, i giardini di piazza Vittorio Emanule sopra i parcheggi Atp.
«Questa volta ho preferito sospendere la pulizia della piazza per cercare di capire chi fossero gli autori del gesto e invitarli così a ripristinare i luoghi. Essendo stato difficile risalire ai responsabili di questo atto di inciviltà e approfittando della disponibilità data dallo staff dei ragazzi del Liceo scientifico E.Fermi, impegnati in questi giorni con il progetto Simulazione Onu, abbiamo provveduto insieme a ripulire la piazza, aiutati dagli operatori di è-comune, differenziando il vetro dalle lattine e dalla plastica- afferma l’assessore comunale all’Ambiente Rachele Piras. In pochi minuti la piazza è ritornata al suo splendore, e i cittadini ne hanno potuto subito usufruire liberamente.Questo dato dai ragazzi oggi è un messaggio positivo che dimostra a tutti quanto sia importante avere cura e consapevolezza del proprio ambiente, soprattutto se lo puliamo e lo lasciamo pulito.
Un esempio di civiltà rivolto a tutti i ragazzi, alle famiglie e ai cittadini, perché ci si può divertire senza che questo debba avere effetti diretti negativi sugli spazi comuni, che insieme dobbiamo rispettare e difendere, tenendoli puliti.
Auspico che l’hashtag lanciato dal ministero per l’Ambiente #iosonoambiente diventi non solo un mantra, ma il nostro vero modus operandi in casa, a scuola, in ufficio, in piazza».
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