Ortobene. Ostello della Gioventù: dopo 29 anni ancora chiuso e nel limbo della burocrazia

Sonia

Ortobene. Ostello della Gioventù: dopo 29 anni ancora chiuso e nel limbo della burocrazia

venerdì 29 Marzo 2019 - 11:40
Ortobene. Ostello della Gioventù: dopo 29 anni ancora chiuso e nel limbo della burocrazia

Nuoro, l'ostello della gioventù a Farcana (foto S.Novellu)

L’Ostello della Gioventù in località Farcana nella splendida cornice del Monte Ortobene è  “un esempio vergognoso di spreco di denaro pubblico, di intoppi burocratici, di inspiegabili ritardi e misteriosi contrattempi”.

La denuncia, una delle tante nel tempo,  è dell’associazione Salvaguardia Monte Ortobene, il cui presidente Pietro Mureddu rincara la dose: «è il simbolo di tutte le promesse non mantenute da chi ha governato Nuoro negli anni». Chiusa da 29 anni o meglio non è mai entrata in funzione, la struttura è costata ai contribuenti pubblici un milione di euro.

Tante le segnalazioni e gli articoli sulla stampa ma niente è valso a far sì che l’ostello destinato ad ospitare giovani fosse operativo.

29 anni di gestazione, siamo negli anni 90, quando la Regione affidò l’incarico di progettazione per  sua la realizzazione. Dopo questo primo passo, si arriva nel 2004: quattordici anni dopo l’ostello è stato costruito con un fardello di tante imprecisioni.  «Solo dopo la conclusione dei lavori ci si rende conto che la struttura non può ospitare 50 persone come previsto e il numero scende a 25. Se consideriamo che l’opera è costata circa un milione di euro, ogni posto letto è costato 40.000 euro» afferma il presidente dell’associazione ambientale.

La storia di questa Via Crucis prosegue così: nel 2005 viene fatta la gara per assegnare la struttura e c’è l’aggiudicazione provvisoria. Quella definitiva arriva nel 2012, sette anni dopo, ma le cooperative che avevano avuto l’affidamento si ritirano. Così nel 2013 l’ostello viene di nuovo messo a bando e appaltato l’anno dopo. Il canone è di poco superiore agli 8.000 euro all’anno per vent’anni e dovrà essere corrisposto con interventi allo stabile e l’acquisto di arredi e attrezzature da aggiungersi a quelli esistenti per complessivi 166mila euro.

Il 25 febbraio del 2015 i gestori della struttura comunicano che l’ostello non è collegato alla rete idrica. Dopo 29 anni e un milione di euro spesi, ci si accorge che la struttura non ha l’acqua.

«A 4 anni da quella comunicazione l’ostello è ancora chiuso. Perché? Per quale ragione? In che condizioni si trova adesso la struttura? Che fine hanno fatto gli arredi acquistati? Dove sono finite le attrezzature che erano dentro l’ostello? Quali sono le condizioni dei solai?

Dopo vari tentativi e lettere scritta alla presidente della commissione lavori pubblici per chiedere un sopralluogo della commissione insieme al dirigente responsabile ancora tutto tace, nessuna risposta» conclude Pietro Mureddu

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