#Uniticonnando. Latte a 60 centesimi: per protesta i pastori preferiscono buttarlo – VIDEO

Coldiretti. Situazione esplosiva, migliaia di litri di latte buttati. Serve una risposta dal mondo della trasformazione

L’hashtag che unisce i pastori della Sardegna nella protesta contro il prezzo del latte ritenuto troppo basso è #UNITICONNANDO, dal nome del pastore ha inscenato per la prima volta questo tipo di rimostranza contro gli industriali che, a detta loro, dettano legge giocando al ribasso sul prezzo pagato per un litro di latte, ormai sotto la soglia dei 60 centesimi. I pastori, dal canto loro, preferiscono sacrificare il frutto del lavoro loro e delle proprie famiglie piuttosto che vederlo pagato a un prezzo non adeguato.

«Questo è il risultato dell’ingordigia degli industriali – dice con stizza uno dei pastori mentre apre il rubinetto della propria cisterna/refrigeratore per buttarne il contenuto – preferisco buttarlo… perché ho ancora una dignità»

«Niente di personale con gli industriali – precisa un altro – loro fanno il proprio lavoro, siamo noi che dobbiamo fare così, per dare valore a ciò che stiamo facendo, e per fare questo l’unica soluzione è fare così… – e anche lui apre il rubinetto – … se lo facciamo tutti, il valore glielo diamo noi».

Le immagini della protesta dei pastori sardi che buttano il latte

 “La tensione nelle campagne è altissima – denuncia Coldiretti Sardegna – una situazione esplosiva e fuori controllo che stiamo denunciando da ormai tre mesi e che continua a rimanere inascoltata. Il prezzo del latte pagato a 60 centesimi ai pastori è insostenibile. In questo modo si costringono le aziende a chiudere perché a questi prezzi non riescono a coprire minimamente i costi di produzione e vista la crisi non sono in grado neppure di sostenere le pecore.

«La crisi è di tutti e non solo dei pastori – dichiara il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu. Per questo bisogna affrontarla tutti insieme e non scaricarla sull’anello più debole. Purtroppo quando si tira troppo la corda e si mette a repentaglio il lavoro di generazioni, i sacrifici, le rinunce, i progetti, si rischia, come stiamo vivendo in questi giorni, di assistere a reazioni scomposte».

Per questo Coldiretti Sardegna si appella nuovamente al mondo della trasformazione: «è fondamentale dare un segnale positivo al mercato e ai pastori – dice il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba. Se oggi non si arriverà ad aumentando il prezzo di acconto del latte e condividere un percorso, riteniamo inutile continuare a parteciparvi. A quel punto confermiamo che la sola strada è quella della mobilitazione, che come abbiamo già annunciato sarà dura».

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Salvatore