Un tour alla riscoperta dell’espresso nei caffè storici italiani approda a Nuoro. È la proposta di Virail, la piattaforma e app che compara tutti i mezzi di trasporto e che ha selezionato dal nord al sud della Penisola i caffè storici in cui concedersi una pausa dalla frenesia quotidiana.
Ai primi posti della classifica c’è anche il caffè Tettamanzi di Nuoro, chiamato anticamente bar Majore, il locale del corso Garibaldi (antica via Majore – appunto) realizzato nel 1875 dall’ebanista piemontese Antonio Tettamanzi, in cui sono ambientate alcune delle pagine più interessanti del Giorno del Giudizio, il celebre romanzo di Salvatore Satta.
Nuoro, l’interno dello storico Caffè Tettamanzi (© foto S.Novellu)
Lo storico locale, già riconosciuto dal MIBAC bene di interesse culturale storico artistico, già nel secolo scorso era frequentato abitualmente da intellettuali, artisti e protagonisti della vita cittadina quali Sebastiano Satta, Antonio Ballero, Raffaele Ciceri, solo per citare i più noti.
Era un caffè grazioso, con piccole salette orlate di divani rossi, come, salvando il rispetto, i caffè di Venezia” – scriveva Salvatore Satta. Ma anche la premio Nobel Grazia Daledda ne era affascinata sin da bambina, come riferiva in Cosima: “Lungo la via Majore c’è il caffè con le porte vetrate e, dentro, gli specchi e i divani, altra meraviglia di Cosima”.
Nuoro, il soffitto dell’antico caffè Tettamanzi (© foto S.Novellu)
Oggi il bar vive una nuova stagione di rilancio. «Per noi è motivo di orgoglio essere inseriti in questa lista – dice uno dei titolari, Gianfranco Canneddu – il caffè Tettamanzi non è mio né di chi ci lavora, ma di tutta la città, di tutta la Sardegna. Abbiamo sempre puntato sulla cultura grazie ai trascorsi di questo locale».
Tutto all’interno del locale parla di cultura: dall’installazione dei libri ‘sospesi’ che penzolano dal soffitto alla grande bacheca con le diverse traduzioni de ‘Il giorno del giudizio’ sino ai preziosi stucchi originali di Tettamanzi su cui fanno capolino gli specchi d’epoca.
«Vorrei che questo locale continuasse a essere il punto di riferimento dei nuoresi e di tutta la Sardegna», è l’auspicio di Canneddu.
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