Il vice segretario provinciale PD di Nuoro Francesco Manca interviene con una nota sulla crisi che continua ad attanagliare la Giunta Soddu invitandolo alle dimissioni. Queste le sue ragioni:

“In questi giorni – scrive Manca – tanti hanno chiesto le dimissioni di Soddu. È giusto? È opportuno? Si. Soddu deve dimettersi. E non per un numero in più o in meno in quel Consiglio Comunale dove va in scena con evidente chiarezza quello che appare sempre più un immaturo, da entrambe le parti, regolamento di conti anziché un fisiologico confronto tra maggioranza e opposizione. Si deve dimettere perché ha fallito. E non ci ha messo cinque anni, ne sono stati sufficienti tre.

Ha fallito per l’incapacità a tenere insieme forze politiche diverse e disomogenee messe insieme per vincere e non per governare.

Ha fallito perché, andati in fumo i temi guida su cui ha puntato, la Capitale della Cultura, il piano delle periferie, il Campus, la sede dell’Università, non esiste più un obiettivo, un motivo per stare insieme.

Ha fallito perché il Sindaco che sorride a tutti, non risponde a nessuno.

Ha fallito perché ha reso il Comune inaccessibile ai cittadini, dagli uffici all’organizzazione interna, dalla burocrazia alle procedure, dai tempi amministrativi alle richieste tradite.

Ha fallito perché ha puntato tutto sull’immagine e non sul realismo.

Ha fallito per propria incapacità, inesperienza, arroganza e profonda ingenuità.

Ha fallito perché ha isolato la città dal territorio, ridimensionando il ruolo di Nuoro sulla sua Provincia.

Ha fallito perché ha subìto i processi e non li ha guidati, prendendo ceffoni politici da ogni parte.

Si erano candidati dicendo di essere i più bravi e hanno portato la città al pre-dissesto finanziario, all’umiliazione politica, al vuoto amministrativo.

Soddu – conclude il vice segretario – abbia dignità e si faccia da parte, restituisca, per il bene di Nuoro, agibilità politica, legittimità amministrativa e speranza civica ad una città spenta, sfilacciata ed esausta, ma che dispone di una grande ricchezza, i nuoresi e la loro incrollabile dignità”.