Il Comune fa chiarezza sugli avvisi di mancato pagamento TARES/TARI 2013/2014

Salvatore

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Il Comune fa chiarezza sugli avvisi di mancato pagamento TARES/TARI 2013/2014

venerdì 07 Settembre 2018 - 11:50
Il Comune fa chiarezza sugli avvisi di mancato pagamento TARES/TARI 2013/2014

L’Amministrazione fa chiarezza riguardo agli avvisi di mancato pagamento della tassa Tares-Tari per il 2013 e per il 2014 inviati a fine luglio: sono 6 mila per il 2013 e 8 mila per il 2014 e sarebbero state inviate in maniera accurata solo a una parte specifica di contribuenti, estraendo le situazioni che presentavano anomalie e importi non pagati.

“Ci sono naturalmente possibilità di errore ma sono minime e gli uffici hanno dato tutta la propria disponibilità per eventuali chiarimenti” – chiarisce il Comune, precisando – “che si tratta di cartelle inviate come atto giudiziario specificatamente notificato e relative a situazioni non complete. Ma non si tratta di un atto di accertamento bensì di un ulteriore avviso bonario, di un sollecito, tanto è vero che l’avviso prevede che, se il contribuente dimostra di aver pagato o paga entro 60 giorni, non subirà l’accertamento vero e proprio con l’applicazione della sanzione e degli interessi”.

La nota del Comune, nel ricostruire la vicenda riferisce che “Nel 2013 (anno di passaggio da modalità TARSU a TARES, che ha comportato un cambio totale delle modalità di calcolo della tassa) furono mandati avvisi bonari di pagamento in posta semplice, e per questo forse in parte “dimenticati” dai contribuenti e non pagati. Fu mandato un primo avviso che comprendeva solo un calcolo con modalità TARSU, in quella fase non fu compreso il tributo statale. Contemporaneamente, invece, lo Stato ha imposto il pagamento di una ulteriore tassa, che corrisponde allo 0,30 per metro quadro, e che con un codice tributario specifico lo Stato incassa e continua a incassare direttamente (i contribuenti lo trovano nella cartella di pagamento come tributo statale per servizi individuali, non entra nel bilancio del Comune, ma viene preso direttamente dallo Stato)”.

“Questo tributo nel 2014 è diventato TASI, dal 2016 è diventato TASI solo per le seconde case. Nel 2014, poi, col cambio della tassa sui rifiuti, restò la stessa modalità di calcolo (superficie e componenti), ma da molti contribuenti non fu fatto un aggiornamento anagrafico e questo ha creato una serie di squilibri. Rimasero così alcuni milioni di euro in sospeso, che non sono stati pagati neanche dopo la ricezione dell’avviso bonario” – prosegue la nota ricordando che “c’è uno specifico obbligo da parte dei contribuenti ad aggiornare la propria posizione tributaria sia che si tratti di un avvenuto cambio di componenti famigliari, che di superficie abitativa che di spostamento vero e proprio di abitazione” cosa che in tanti non avrebbero provveduto a fare.

Si tratterebbe di un atto dovuto in quanto soltanto il 60 % dei Nuoresi avrebbe pagato un servizio dovuto, a fronte della corresponsione regolare, da parte del Comune nei confronti di Nuoro ambiente, gestore del servizio. Ci sarebbe, dunque, un 40% di tasse evase dai cittadini a scapito del bilancio comunale.

Gli uffici del Comune restano a disposizione per qualsiasi chiarimento o rettifica in caso siano stati riscontrati e accertati degli errori nella fatturazione.

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