Nuoro: al via la la 118° festa del Redentore dal 25 al 29 agosto

Sonia

Nuoro: al via la la 118° festa del Redentore dal 25 al 29 agosto

martedì 21 Agosto 2018 - 11:19
Nuoro: al via la  la 118° festa del Redentore dal 25 al 29 agosto

La conferenza stampa del Redentore

Folklore e religione, cultura ed enogastronomia, ma anche tanto altro per la 118/a festa del Redentore a Nuoro che si aprirà il pomeriggio del 25 agosto con la sfilata delle maschere sarde prevista per le 19 e avrà il suo momento clou la mattina del 26, alle 10, quando si aprirà quella dei costumi tradizionali della Sardegna.

La manifestazione si concluderà con i cavalieri alle 12 e la benedizione solenne del vescovo della diocesi di Nuoro monsignor Mosé Marcia. Per i fedeli, la giornata più attesa è quella del 29 agosto quando ci sarà il pellegrinaggio dalla Cattedrale al monte Ortobene dove alle 11 è prevista la messa solenne e la processione. Ospite atteso per l’occasione il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli (M5S) che sarà a Nuoro il 25 e il 26 agosto per assistere alla manifestazione. «La partecipazione del ministro – ha detto il sindaco Andrea Soddu – è il giusto riconoscimento arrivato con la candidatura di Nuoro a Capitale italiana per la cultura 2020. Il progetto non si è fermato all’esito della competizione ma sta andando avanti con le altre città finaliste con altri progetti. Il lavoro che abbiamo fatto sta portando i suoi frutti con l’affluenza in città di turisti sempre più numerosi a visitare i nostri musei le nostre tradizioni e anche i nostri ristoranti».

«Il Redentore è la festa folkloristica ma anche religiosa per i nuoresi e per tutta la Sardegna – ha aggiunto l’assessore Valeria Romagna -. Attorno a questa festa c’è però anche una occasione importantissima di promozione del nostro territorio e della nostra cultura». La serra del 29 la sagra del Redentore si concluderà in piazza Italia, con Sa Paradura di ritorno, la Fiera Agroalimentare di Campagna Amica Coldiretti. La manifestazione oltre che dal Comune di Nuoro è stata finanziata dalla Regione e dalla Fondazione Sardegna e ha avuto la collaborazione dell’Isre, del Museo Man e di tante associazioni culturali del capoluogo barbaricino.

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