Delitto Monni-Masala. Nessuna rinnovazione: il processo prosegue

Salvatore

Delitto Monni-Masala. Nessuna rinnovazione: il processo prosegue

giovedì 28 Giugno 2018 - 17:20
Delitto Monni-Masala. Nessuna rinnovazione: il processo prosegue

Processo per il delitto Monni-Masala (foto Cronache Nuoresi)

Il processo a carico di Alberto Cubeddu, il 22enne di Ozieri accusato degli omicidi di Gianluca Monni, studente di 19 anni di Orune, e di Stefano Masala, 29enne di Nule, avvenuti tra il 7 e l’8 maggio 2015, non ripartirà da zero ma proseguirà con le prove già acquisite e secondo un calendario serrato, deciso dal presidente della Corte d’Assise di Nuoro, Giorgio Cannas, che prevede di arrivare a sentenza nella prima decade di ottobre.

Il nodo che ha scongiurato la rinnovazione del processo, dopo il congedo per maternità della giudice a latere Antonella Useli Bacchita, si è sciolto oggi in aula, quando le parti hanno dato il loro consenso per continuare il dibattimento con le prove acquisite finora.

La notizia della prosecuzione ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai genitori delle vittime, sempre presenti in aula, dove è arrivato anche l’imputato, accompagnato dalle guardie carcerarie. Il processo si era fermato per due mesi ed è ripartito una settimana fa con la consegna delle trascrizioni da parte dei periti della Corte. Trascrizioni sulle quali si sta consumando una battaglia tra la difesa di Cubeddu, rappresentata da Mattia Doneddu e Patrizio Rovelli, le parti civili e il Pm. I difensori dell’imputato puntano a minare la credibilità dei periti con i loro due consulenti: l’esperta di lingua sarda Maria Antonietta Piga e il fonico Walter Marcialis. Secondo i due, già ascoltati dalla Corte, le trascrizioni non sono state correttamente tradotte dal sardo all’italiano, una versione contestata da Pm e parti civili. Oggi è stato sentito il brigadiere Virdis, consulente del Pm, che ha confermato la bontà delle traduzioni dei tre periti della Corte.

Gli avvocati Doneddu e Rovelli hanno replicato chiedendo un confronto tra consulenti e periti, una richiesta su cui la Corte si è riservata di decidere. Il presidente Giorgio Cannas ha deciso di imprimere un’accelerata al processo: sei le udienze in programma a luglio, la prima il 5. La ripresa dopo l’estate con il fitto calendario di settembre fino alla sentenza prevista ad ottobre.

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