Agli studenti di Economia e Commercio si insegna che il bilancio d’esercizio deve essere redatto su tre principi importanti ovvero chiarezza, correttezza e verità. Questi tre concetti, secondo i consiglieri comunali di opposizione, sono stati completamente snaturati dalla giunta Soddu con il documento previsionale 2018-2020, illustrato lunedì scorso in sede di consiglio comunale dopo una dura battaglia portata avanti dall’opposizione consiliare che ha preferito “abbandonare l’aula” piuttosto che come hanno detto loro nella mattinata di oggi durante la conferenza stampa “essere complici di una tale presa in giro” nei confronti dei cittadini nuoresi.
I consiglieri Leonardo Moro, Mara Sanna, Pierluigi Saiu e Peppe Montesu
Leonardo Moro, Mara Sanna, Pierluigi Saiu e Peppe Montesu anche in rappresentanza degli altri consiglieri (Alessandro Bianchi, Basilio Brodu, Nicola Porcu, Gianpietro Gusai e Tore Sulas) hanno illustrato tutte le incongruenze contenute all’interno del bilancio di previsione. Una lunga conferenza nella quale tecnicamente sono stati contestati i tempi di presentazione del documento contabile, cinque milioni di debiti omessi, assenza del parere dei revisori contabili, fondo rischio labile e uno schema di bilancio cambiato all’ultimo momento.
I tempi imposti dalla Regione. Il 28 maggio 2018, l’assessorato regionale agli Enti Locali comunica al Comune di Nuoro che ha venti giorni di tempo per l’approvazione del bilancio di previsione o altrimenti c’è il rischio di commissariamento dell’Ente. L’11 giugno la Giunta Soddu approva lo schema di bilancio con delibera n° 165 arrivando al 18 giugno (lunedì scorso) dove sono stati solamente illustrati i punti del documento contabile. Cosa contesta la minoranza? I tempi cronologici sono slittati ben oltre la data imposta dalla Regione e se fin ora a Nuoro, non è arrivato il commissario, lo si deve sicuramente ad una volontà politica imposta dall’alto. Infatti se l’assessore Giuliano Sanna giustifica il fatto che si è ovviato al problema attraverso l’approvazione dello schema di bilancio, l’opposizione contesta il punto evidenziando che è l’intero consiglio comunale che deve approvare il documento contabile e non solo la Giunta.
I debiti omessi. Cinque milioni di euro che dovevano essere inseriti all’interno del rendiconto nella voce debiti fuori bilancio, sono stati completamente omessi, si tratta di: bollette di Abbanoa e di Enel, parcelle di avvocati e due istanze di pagamento verso privati, per le quali sono state emesse già due sentenze esecutive di quasi quattro milioni di euro, che il comune di Nuoro deve risarcire.
Le sentenze. Il 9 marzo 2018 è stata notificata da Equitalia al comune di Nuoro una cartella esattoriale di 2milioni e 300 mila euro per un esproprio perpetrato illecitamente nei confronti di un privato cittadino. Il pagamento arriva da una sentenza da parte della Corte Europea dei diritti dell’Uomo nei confronti del Governo italiano, il quale ha già pagato la quota e che ora chiede il risarcimento all’amministrazione nuorese. L’altro debito di un 1milione e 500mila euro, con sentenza esecutiva accompagnata da un atto di precetto (intimazione di pagamento forzata), che l’istituzione comunale deve saldare è nei confronti dell’impresa di costruzioni Bosazza per i lavori relativi al Centro Polifunzionale di via Roma. Gli amministratori comunali hanno giustificato che questi due debiti non sono stati messi in bilancio perché è stato fatto ricorso, per la minoranza invece si è peccato d’ingenuità in quanto essendoci già due sentenze esecutive bisogna per forza adempiere all’onere, poi, eventualmente, se si vince il ricorso si avrà il risarcimento.
L’importo del “Fondo rischio” cambiato in sede di consiglio comunale: l’illecito più grave compiuto dalla maggioranza Soddu, per i consiglieri di minoranza, è stato attuato il giorno del consiglio comunale ovvero è stato “modificato con sotterfugio” il documento contabile un’ora prima rispetto l’inizio dell’assemblea consiliare (la manovra sarebbe stata eseguita intorno alle 16.00). «La delibera di Giunta del bilancio previsionale riportava il numero 165 e improvvisamente ci siamo trovati a discutere un nuovo schema di bilancio etichettato con il numero di delibera 170» ha precisato l’opposizione che prosegue: «questo è accaduto perché è stato variato nell’esercizio previsionale la voce “Fondo rischio” che è passata da 2milioni e 764mila euro (importo che si riferiva al 2017) a 163mila euro. Questo passaggio è stato giustificato come una “svista” dovuta al software gestionale informatico ma per noi si tratta di un errore sostanziale, in quanto oltre la modifica dell’importo è stato detto dagli amministratori, che il Fondo rischio serviva per pagare i debiti su cui pendono le due sentenze, un fatto impensabile, in quanto secondo il T.U.E. (testo unico degli enti locali), il fondo rischio può coprire solo debiti non definitivi e esenti da condanne di pagamento».
Il parere dei revisori contabili. «Siamo stati accusati dalla maggioranza di essere degli irresponsabili perché abbiamo abbandonato l’aula nel corso della seduta consiliare durante una fase così importante della vita istituzionale ma noi evidenziamo che sono gli amministratori che stanno palesemente ingannando i cittadini» concludono Saiu, Moro, Montesu e Sanna:«portando avanti un bilancio ingarbugliato che è stato alterato nei suoi equilibri e nella verità e trasparenza senza il parere dei revisori, contrariamente a quanto aveva promesso il presidente del Consiglio Fabrizio Beccu ai capi gruppo dei movimenti politici. Noi, per quanto non piaccia alla maggioranza, vigileremo affinché i tre principi di chiarezza, correttezza e trasparenza vengano rispettati non solo nel documento contabile».
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