Carta di Ollolai. Entro il 2060 scompariranno 31 paesi sardi sotto i 1000 abitanti

Sonia

Carta di Ollolai. Entro il 2060 scompariranno 31 paesi sardi sotto i 1000 abitanti

giovedì 14 Giugno 2018 - 06:27
Carta di Ollolai. Entro il 2060 scompariranno 31 paesi sardi sotto i 1000 abitanti

Ollolai, la Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo (foto S.Novellu)

«Da qui al 2060 è prevista la scomparsa di 31 Comuni sardi sotto i mille abitanti, complessivamente l’Italia potrebbe perdere dieci milioni di residenti.  Qualora lo scenario dovesse essere confermato, si tratterebbe di un vero disastro antropologico», dice l’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, intervenuto con il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e i presidenti di Anci e Cal, Emiliano Deiana e Andrea Soddu, alla presentazione della Carta di Ollolai, volume che racchiude gli atti di un convegno sullo spopolamento delle zone interne della Sardegna organizzato dall’associazione degli ex parlamentari della Repubblica. Erriu ha elencato le misure poste in essere per contrastare “i fenomeni di deriva pauperistica e di desertificazione economica dell’interno”: dal piano di rilancio del Nuorese alla pianificazione territoriale, passando per il Piano Sulcis. «Siamo alla ricerca di soluzioni adeguate alla realtà sarda ed efficaci – ha proseguito Erriu – ma dobbiamo prendere atto che molti provvedimenti del passato si sono rivelati insufficienti o addirittura inadeguati. Occorre un salto culturale: in questo senso il lavoro fatto dall’Anci e dal CAL, unitamente alla Regione e che è sfociato nell’iniziativa di Ollolai, è molto importante. Ma anche «strumenti organizzativi di costituzione di reti e servizi, di non arretramento dei servizi stessi, fiscalità di vantaggio e incentivi all’insediamento abitativo». Strumenti importanti, ha spiegato l’assessore, “tanto più efficaci se immaginati in una dimensione di cooperazione intercomunale, perché i Comuni da soli non ce la fanno”. Insomma, «il nuovo modello di governance che ha preso forma – ha chiarito Erriu – deve essere consolidato anche attraverso un piano strategico che sia messo a punto dal Consiglio regionale». L’attenzione della politica va tenuta alta anche secondo Ganau. «Non ci sono soluzioni uniche, si tratta però di convogliarle nella direzione delle zone interne dove lo spopolamento è causa di perdita di controllo dei territori e delle tradizioni», ha sottolineato il presidente del Consiglio. Quali sono le soluzioni? «Esistono interventi in essere – ha ricordato Ganau – come l’infrastrutturazione ferroviaria e la metanizzazione, la connessione a banda larga di tutti i comuni, il riassetto scolastico contro la dispersione, il piano LavoRas, ma anche interventi nazionali come Resto al sud, e la stessa legge urbanistica che offre strumenti più rapidi per l’attuazione dei Puc«. Per il presidente del Cal, Andrea Soddu, «il tema deve essere centrale nell’agenda politica sarda». È fondamentale, ha indicato, che «si torni a fare politica all’interno dei partiti e nei territori, che il tema sia trasversale». Emiliano Deiana, presidente dell’Anci, ha ricordato che ogni hanno la Regione perde quattromila abitanti e ha lanciato l’idea di organizzare “gli stati generali sullo spopolamento dei paesi nelle zone interne e nelle periferie così da promuovere un lavoro coordinato con il Consiglio regionale e la Giunta”.

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