Approdi. Parlano gli operatori: “pur tra mille difficoltà proseguiremo il servizio”

Sonia

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Approdi. Parlano gli operatori: “pur tra mille difficoltà proseguiremo il servizio”

sabato 02 Giugno 2018 - 10:09
Approdi. Parlano gli operatori: “pur  tra mille difficoltà proseguiremo il servizio”

Un orto lavorato dagli ospiti di Approdi

«In riferimento alla situazione della comunità Approdo, struttura terapeutica riabilitativa residenziale per sofferenti psichici, con sede nella casa cantoniera di “Isalle” tra Dorgali e Nuoro desideriamo comunicare alla nostra rete e al territorio che dopo mesi di crisi, finalmente il servizio ha ripreso a pieno ritmo i lavori. Infatti  la struttura negli ultimi giorni di maggio si è popolata di 8 ospiti, ciò consente di dare nuova propulsione al lavoro». Lo affermano gli operatori della comunità terapeutica Approdi.

La struttura, infatti, può di nuovo contare sul numero sufficiente dei pazienti per proseguire il servizio.

«Con gli ospiti sarà possibile affiancare ai percorsi clinici, educativi e riabilitativi individuali verso l’autonomia, le attività di gruppo (laboratori di falegnameria, giardinaggio, la cura dell’orto) e le attività ludico-espressive».

Tuttavia non tutte le problematiche si sono risolte.

«Nei mesi di crisi si sono accumulati debiti, i pagamenti delle rette dell’ATS insufficienti e in ritardo, il contratto di prestazione tra strutture convenzionate e ATS è in fase di rinnovo, l’equipe è reduce da mesi di stress e vanta crediti delle diverse mensilità in arretrato. Permangono complessità e le affronteremo consapevoli che il Servizio è garantito, la popolazione con sofferenze psichiatriche sta usufruendo delle cure e il nostro lavoro ha un impatto concreto nel territorio regionale».

E infine non mancano i ringraziamenti. per tutti coloro che hanno sostenuto la battaglia di Approdi in questi tre mesi di lotta.

«I cittadini che ci hanno sostenuto per mesi, incoraggiato anche con azioni concrete e che oggi con noi gioiscono. Operatori del settore da tutte le parti della Sardegna, dall’Italia, dall’Estero che ci contattano, che hanno regalato ore di volontariato, che continuano a esserci nei vari modi. Le diverse forze politiche e istituzioni che ci hanno sostenuto pubblicamente e hanno creato dibattito sul diritto alla cura nella salute mentale. I pazienti e le loro famiglie che talvolta esponendosi in prima persona hanno manifestato insieme a noi e ci hanno chiesto di continuare. Il terzo settore del territorio: non dimenticheremo la solidarietà ricevuta, concreta e discreta. Gli operatori dell’equipe e le nostre famiglie che hanno stretto i denti con noi sostenendoci – senza ma e senza se e credendo nel nostro lavoro e nella nostra mission».

Infine per chi desidera contribuire alla ripresa del servizio può consultare la pagina social della comunità (APPROFONDISCI)

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