Nuoro. Chiesti tre anni per il coach Deiana, sentenza definitiva il 20 giugno

Sonia

Nuoro. Chiesti tre anni per il coach Deiana, sentenza definitiva il 20 giugno

mercoledì 30 Maggio 2018 - 21:20
Nuoro. Chiesti tre anni per il coach Deiana, sentenza definitiva il 20 giugno

L’accusa è pesante quanto la richiesta  di condanna del pm Giorgio Bocciarelli: 3 anni e sei mesi di reclusione per Roberto Deiana, il coach di pallamano di 47 anni, sotto processo per violenza sessuale nei confronti di due sue ex atlete minorenni all’epoca dei fatti – dal 2011 al 2013; nel processo a porte chiuse che si sta celebrando a Nuoro.

Nella sua requisitoria, durata oltre tre ore, il magistrato ha parlato di «abuso del ruolo da parte dell’allenatore, molto noto sia nella pallamano regionale che nazionale» quando in occasione di due diverse trasferte fuori dall’isola, entrambe le volte in due stanze d’albergo, avrebbe fatto delle “avances pesanti” alle ragazze, una straniera e una di Sassari. Per il pm, quindi, le testimonianze delle due ex atlete di Deiana sono attendibili e ha definito gli episodi avvenuti in hotel “molto gravi”. Da qui la sua richiesta di condanna per violenza sessuale, dopo aver riconosciuto l’attenuante della “minore gravità” del reato, non essendoci stato nessun rapporto sessuale.  Di segno opposto l’arringa del difensore Francesco Lai: davanti al collegio presieduto da Giorgio Cannas, ha smontato punto per punto le tesi dell’accusa, parlando per più di tre ore. «La ragazza straniera ha costruito artatamente le accuse per vendicarsi del fatto di essere stata messa fuori dalla squadra da Deiana, visto il suo stile di vita poco consono per un’atleta – ha argomentato l’avvocato – La giovane è stata zitta per un anno e mezzo e ha tirato fuori la storia delle molestie solo dopo essere stata esclusa dalla squadra, tirando dentro a questa vicenda anche la ragazza di Sassari, la quale durante il suo esame in aula ha ammesso candidamente che le cose sono andate così».

Secondo il difensore, le «testimonianze delle due ragazze sono state contraddittorie in tanti punti e si capiva bene che la regia della vicenda è stata costruita dalla giovane straniera per vendicarsi fino all’ultimo con il coach che la aveva allontanata». La sentenza è attesa per il 20 giugno.

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