Centotrentacinque forme di formaggio acquistate a Olzai. Ma pagate con un assegno pescato da un libretto smarrito e quindi non convertibile in 4.500 euro. A farne le spese un caseificio  raggirato lo scorso 5 aprile, da R.M. quarantunenne cagliaritano titolare di un’impresa del bresciano.

Dopo il danno, una volta capito che l’assegno non poteva essere incassato,  il titolare del caseificio ha denunciato il fatto al commissariato di Polizia di Gavoi. Scattate le indagini, svolte in collaborazione con il gruppo Falchi della Squadra Mobile di Cagliari e gli agenti del Commissariato di P.S. Quartu Sant’Elena, in meno di 24 ore il truffatore è stato raggiunto nel proprio domicilio di Sestu. 

Qui è stato anche rinvenuto il carico di formaggio, che è stato riconsegnato subito al legittimo proprietario.  A seguito degli ulteriori approfondimenti compiuti dai poliziotti del Commissariato di Quartu sono stati ritrovati svariati chilogrammi di insaccati, per un valore di circa 2.000 euro, che l’autore del reato aveva acquistato il 4 aprile scorso, utilizzando lo stesso carnet  dal quale era stato staccato l’altro assegno utilizzato per pagare l’imprenditore di Olzai. La vittima, in quel caso, era un altro commerciante dell’Oristanese.

Inevitabile l’appello. La Polizia di Stato invita tutti coloro che ritengono di essere stati truffati a denunciare i fatti presso la Questura o il Commissariato più vicino