Il proprietario del Suv sequestrato dalla Polizia Scientifica dopo la morte di Polina Cherednim, la giovane russa di 24 anni, travolta è uccisa nella notte tra giovedì e venerdì a Macomer in via Pietro Nenni, è stato messo sotto torchio dalla Squadra Mobile di Nuoro, coordinata dalla Procura di Oristano.
L’uomo, che risiederebbe a Macomer, avrebbe negato ogni addebito ma sarebbe caduto più volte in contraddizione durante l’interrogatorio. Al momento il fascicolo aperto con l’ipotesi di reato di omicidio stradale è contro ignoti, ma si attende una svolta nelle prossime ore.
L’autopsia effettuata all’ospedale di Oristano ha accertato che la ragazza è morta per lo sfondamento della cassa toracica dopo l’impatto con il Suv, che poi sarebbe anche passato sopra al corpo della vittima. I funerali sono previsti per oggi a Sassari, dove vive la famiglia della giovane russa. Nelle ore precedenti la tragedia, Polina aveva partecipato con il suo fidanzato, un giovane di 30 anni della provincia di Sassari, a una festa privata durante la quale avrebbero fatto abuso di sostanze alcoliche.
I due si sarebbero quindi allontanati a bordo dell’auto di proprietà del giovane, una berlina poi però il fidanzato, probabilmente a seguito di un litigio, avrebbe fatto scendere la ragazza dalla macchina, lasciandola vagare a piedi per le vie del centro. Tornato indietro per cercarla, il 30enne ha raccontato di averla ritrovata esanime sull’asfalto. Già dal primo esame esterno sul corpo della ragazza, era stato escluso il coinvolgimento della vettura del fidanzato: tutte i riscontri portavano ad un’auto molto più alta. La svolta è arrivata con la visione delle telecamere della zona che hanno ripreso due passaggi del Suv. Da qui le indagini che portato all’identificazione del proprietario e ai sospetti su di lui.
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