Capitozzatura. Comitato Salvaguardia Monte Ortobene: il capitolato dice altro

Salvatore

Capitozzatura. Comitato Salvaguardia Monte Ortobene: il capitolato dice altro

giovedì 15 Febbraio 2018 - 09:57
Capitozzatura. Comitato Salvaguardia Monte Ortobene: il capitolato dice altro

La potatura degli alberi eseguita nei giorni scorsi a Nuoro (foto S.Novellu)

Non si placa la polemica sulla potatura drastica degli apparati arborei cittadini. Il Comitato Salvaguardia Monte Ortobene, che per primo aveva sollevato il problema, ora torna all’attacco con alcune precisazioni a proposito di quanto affermato ieri dal direttore di Confimprenditori Gianfranco Seddone (APPROFONDISCI), secondo il quale, oltre che un’importante opportunità di lavoro per un’impresa locale… “Il taglio, tanto criticato, può sembrare eccessivo ma permette alla pianta di rigenerarsi a primavera rifiorendo a cespuglio oltre a portare un beneficio importante alla stessa… Ricordiamo – prosegue Seddone – i numerosi grossi rami caduti sui mezzi parcheggiati per strada a seguito del forte vento e della neve provocando ingenti danni a terzi, cosi come succede nel Monte Ortobene con l’arrivo della fredda stagione”.

Monte Ortobene, uno degli alberi sradicati dal vento (foto S.Novellu)

Monte Ortobene, uno degli alberi sradicati dal vento (foto S.Novellu)

LA CAPITOZZATURA È ASSOLUTAMENTE VIETATA: Il presidente del comitato Comitato Salvaguardia Monte Ortobene Pietro Mureddu e il Vicepresidente Alberto Aretino tornano sulla questione precisando che «Basterebbe leggere gli atti, informarsi, conoscere ciò di cui si parla per evitare figuracce. Noi abbiamo fatto così. Abbiamo letto. Ci siamo documentati. Nel capitolato relativo alla “gara per l’affidamento di interventi di potatura ordinaria e straordinaria di alberature ad alto e medio fusto in varie vie cittadine” c’è scritto, a pag. 4 all’art. 5.3, che «è fatto divieto assoluto di far ricorso alla tecnica della “capitozzatura” che sarà eseguita solo a seguito di autorizzazione specifica della Direzione dei Lavori e per casi del tutto eccezionali». Nero su bianco. La capitozzatura è assolutamente vietata! È scritto perfino nel capitolato. Sarebbe bastato verificare gli atti, insomma. Studiare. Per questo motivo siamo rimasti molto sorpresi dalle parole del sig. Seddone, rappresentante dell’associazione Confimprenditori. Intanto perché in questo caso ha dimostrato di non avere conoscenza completa degli atti, e poi perché piuttosto che difendere gli imprenditori che si sono lamentati, anche in questi giorni, ha preferito attaccare noi».

La potatura degli alberi eseguita nei giorni scorsi a Nuoro (foto S.Novellu)

La potatura degli alberi eseguita nei giorni scorsi a Nuoro (foto S.Novellu)

IL PARERE DEGLI ESPERTI: «Poca conoscenza degli atti – prosegue il Comitato – ma anche poca conoscenza di quanto importanti esperti affermano. Il Dott. Francesco Ferrini del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente – Università di Firenze, per esempio, dice: «L’approccio alla potatura dovrebbe sempre tener conto che la migliore potatura è quella che si origina da un obiettivo ben definito e da una pianificazione ben precisa che non deve essere guidata dalla logica appaltatoria basata sulla offerta economicamente più bassa, bensì sulla conoscenza degli effetti che le operazioni di potatura esercitano sul comportamento dell’albero. La capitozzatura consiste, come è noto, nel drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie (sbrancatura) fino in prossimità di questo. Questa operazione è una delle principali cause delle cattive condizioni in cui versano molti alberi ornamentali. Il tronco capitozzato viene infatti lasciato dal taglio senza difese e così i tessuti, anche nelle specie con buona capacità di compartimentalizzazione, iniziano a morire dalla superficie del taglio stesso verso l’interno. Inoltre la corteccia viene improvvisamente esposta ai raggi solari, con un eccessivo riscaldamento dei vasi floematici più superficiali, che sono danneggiati. La capitozzatura è perciò un’operazione che deve essere evitata ogni volta che sia possibile. Nel caso in cui non esistano alternative, si dovrà operare in modo da ridurre al massimo i danni per la pianta».

SIAMO APERTI A UN CONFRONTO: «Siamo disposti a confrontarci e a raccogliere i suggerimenti di tutti, ma non certo a prendere lezioni da chi dimostra di avere una conoscenza piuttosto approssimativa delle cose. Crediamo che, anche in questa città, più che improbabili e zoppicanti difese d’ufficio, serva conoscere i problemi, studiarli. Per trovare le soluzioni migliori. Ci auguriamo quindi, per il futuro, che ci si possa confrontare sulle cose da fare onestamente e senza pregiudizi. Con lo spirito autentico di chi vuole che le cose vadano meglio e non di chi, per motivi che a noi sfuggono, fa finta di non vedere quello che invece non va».

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