Processo Monni-Masala: spararono al supertestimone per intimidirlo

Sonia

Processo Monni-Masala: spararono al supertestimone per intimidirlo

lunedì 29 Gennaio 2018 - 18:30
Processo Monni-Masala: spararono al supertestimone per intimidirlo

L'imputato Alberto Cubeddu durante il processo (foto S.Novellu)

In aula anche il racconto dell’autista del pullman

È ripreso con le prime deposizioni dei testi della difesa il processo a carico di Alberto Cubeddu, il 22enne di Ozieri accusato degli omicidi dello studente di Orune Gianluca Monni, avvenuto la mattina dell’8 maggio 2015 e del 29enne di Nule, Stefano Masala, scomparso la sera prima e mai rientrato a casa.

Davanti alla Corte d’Assise di Nuoro hanno sfilato gli autisti dei pullman, che quella mattina hanno trasportato gli studenti a Nuoro, tra cui Gianluca Monni, ucciso accanto alla pensilina dell’Arst in corso Repubblica, e Giuseppe Massaiu, ex fidanzato della superteste del processo: la 22enne che ha riconosciuto in foto Alberto Cubeddu, indicandolo come il passeggero dell’auto passata per due volte a Orune prima dell’omicidio (APPROFONDISCI).

«Dopo i riconoscimenti fotografici, a cui era stata sottoposta dai carabinieri, la mia ex ragazza mi ha detto che aveva riconosciuto in Alberto Cubeddu il ragazzo seduto dalla parte del passeggero poco prima del delitto», ha affermato Massaiu. Subito dopo la morte di Gianluca voci di paese parlavano di Paolo Enrico Pinna come sospettato dell’omicidio, per via della festa di Cortes Apertas (evento durante il quale scoppiò una rissa tra Pinna e Monni, considerata alla base dell’omicidio, ndr)».

Il pubblico ministero ha poi chiesto a Massaiu se avesse subito minacce o attentati prima della deposizione al processo della sua ex.

«Sì – ha risposto il giovane – il 30 settembre 2017, mentre rientravo a casa dopo una festa, durante il tragitto in auto sono stato raggiunto da alcuni spari e sono stato ferito alla mano. Cinque giorni dopo lei ha testimoniato».

Drammatica la deposizione di Giovanni Marche, l’autista del pullman in cui quella mattina era salita Eleonora, la fidanzata di Gianluca Monni. «Sono partito da Su Padru intorno alle 7.10 – ha ricostruito – ho sostato in un’altra fermata, poi ho sentito delle urla e vedevo la ragazza battere sullo sportello perché voleva scendere, erano state informate al telefono degli spari. Quando siamo arrivati in corso Repubblica abbiamo visto il corpo del ragazzo disteso per terra, ho aperto gli sportelli e Eleonora è scesa, noi dopo siamo ripartiti».

Il processo riprenderà domani mattina.

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