Processo Monni-Masala: la difesa contesta gli orari degli autobus di linea nel giorno del delitto

Sonia

Processo Monni-Masala: la difesa contesta gli orari degli autobus di linea nel giorno del delitto

lunedì 29 Gennaio 2018 - 12:29
Processo Monni-Masala: la difesa contesta gli orari degli autobus di linea nel giorno del delitto

Alberto Cubeddu durante il processo

Una test dichiara che a bordo dell’auto dei killer c’era solo un uomo

Nell’udienza che si è aperta oggi in corte d’Assise a Nuoro, del processo a carico di Alberto Cubeddu imputato di essere assieme al cugino Pinna (già condannato) uno dei due assassini dello studente Gianluca Monni e Stefano Masala,  si sono ricostruiti i percorsi degli autobus di linea che da Orune trasportano quotidianamente gli studenti.

In tutto sono tre i pullman che compiono quel tragitto due dell’azienda Deplano e uno del trasporto pubblico dell’ARST.

Tutti e  tre i mezzi partono da Nuoro per arrivare a Orune intorno alle sette del mattino. Per poi riprendere la corsa, una volta  fatti salire gli studenti, in direzione del capoluogo barbaricino.

Le fermate di sosta sono principalmente due: una davanti alla piazza del mercato e l’altra in Corso Repubblica.

Gianluca, la mattina dell’otto maggio venne ucciso, più o meno intorno alle 7:30.

Lo studente mentre  stava attendendo il pullman seduto nei gradini di casa della nonna, in Corso Repubblica, insieme ad altri coetanei che ogni giorno andavano a scuola a Nuoro, venne raggiunto da alcuni colpi di fucile inferti da un uomo, che scese da un utilitaria. L’auto poi fece perdere le sue tracce e scomparse.

Nell’udienza di oggi, si è tentato di capire cosa effettivamente videro e sentirono gli studenti e i  conducenti dei mezzi.

Di particolare rilievo la testimonianza dell’autista dell’ARST Michele Ladu.

L’uomo, interrogato il giorno successivo al delitto, il 9 maggio, dichiarò di aver sentito tre colpi di fucile, mentre oggi in sede di deposizione ha detto che in realtà sentì solo dei rumori non distinguendoli esattamente.

Durante la sua testimonianza l’uomo, interrogato dall’avvocato della difesa di Cubeddu Alessandro Rubiu, ha raccontato che il mezzo dell’ARST, solitamente, parte da Nuoro alle 5:40 del mattino per arrivare a Orune intorno alle 7.00 e ripartire alle 7:10.

Rubiu, però ha contestato questo punto dicendo che il conducente, durante la sua deposizione ha affermato,  che il giorno del delitto, in realtà sarebbe partito alle 7:15 da Orune.

Sugli orari è scattata una consistente querelle tra l’accusa capeggiata dal PM Andrea Vacca e la difesa portata avanti dall’avvocato Patrizio Rovelli, in quanto un margine di cinque minuti farebbe saltare tutte le testimonianze importanti per la ricostruzione della dinamica del delitto.

Le parti hanno chiesto di acquisire agli atti gli orari delle corse degli autobus di linea del giorno.

Nella tarda mattinata un’altra testimonianza importante  è stata  di una studentessa

La ragazza all’epoca dei fatti è una delle studentesse che il giorno del delitto di Gianluca prese l’autobus della Deplano alle 7:05 pochi istanti prima che si compiesse il gesto.

La giovane ha dichiarato, nella sua deposizione, che vide una macchina sfrecciare ad alta velocità con a bordo un solo uomo coperto da un passamontagna anche se una volta interrogata dal PM Vacca non è stata altrettanto sicura nel confermarlo.

L’udienza proseguirà domani 30 gennaio

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