“A natale un piccolo dono per un grande aiuto” questo è il messaggio di solidarietà che le insegnanti della scuola materna di Funtana Buddia, hanno voluto rivolgere con i manufatti natalizi realizzati dai piccoli allievi, il cui ricavato è stato devoluto quest’anno per aiutare i bambini del Madagascar.
I prodotti realizzati sono stati tutti venduti e la somma ricavata sarà utilizzata per migliorare le condizioni di vita precarie di queste popolazioni.
L’iniziativa non ha solo uno scopo meramente benefico ma anche culturale. Le maestre insegnano ai loro alunni dove è posizionato geograficamente il paese che hanno deciso di supportare; approfondendo aspetti sulla flora, la fauna e il clima e indicando abitudini e modi di vivere anche attraverso testimonianze vere e proprie di missionari e volontari che attraverso le loro esperienze fanno riflettere i nostri bambini sul concetto di povertà estrema e sofferenza che i loro coetanei in certe zone del mondo devono affrontare quotidianamente.
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Complimenti a tutto il personale docente e non per l’impegno la costanza e la disponibilità, ma sarebbe stato bello se si fosse parlato della sicurezza che all’interno e all’esterno della struttura è inesistente! Parlo di uscite di sicurezza chiuse con catene o bloccate da sedie incastrate nelle maniglie antipanico, di estintori scaduti dal 2015 e tanto troppo ancora! Ma della sicurezza dei nostri bambini non si parla e peggio ancora non si fa niente per risolvere questa situazione
Sono delle belle iniziative anche per insegnare ai bambini la generosita`verso le persone meno fortunate,ma nulla toglie il fatto che le nostre scuole chi piu chi meno sono tutte con dei problemi e la scuola di funtana buddia e` una di queste io ho visto con i miei occhi tubi per l’acqua volanti,estintori scaduti e uscite d’emergerza incatenate
Il mio pensiero è positivo in quanto insegna ai bambini la generosità verso gli altri ma purtroppo è negativo in quanto avrei preferito al momento che il ricavato del mercatino si utilizzasse per insegnare ai bambini che per avere un futuro migliore strutture decenti bisogna collaborare e lavorare duramente di conseguenza vendere i loro lavori per aggiustare per quanto sia possibile la scuola …. Non si tratta di egoismo verso i paesi più poveri ma di tutelare i nostri figli …..