Assise d’appello a Perugia, Attilio Cubeddu non uccise l’ispettore dei Nocs
Assolto per non aver commesso il fatto. Nel processo di revisione, la Corte d’assise d’appello di Perugia ha cancellato l’ergastolo inflitto al latitante sardo Attilio Cubeddu per l’omicidio di Samuele Donatoni, l’ispettore dei Nocs morto in uno scontro a fuoco durante le indagini sul sequestro dell’imprenditore di Manerbio Giuseppe Soffiantini.
Erano stati i suoi legali, gli avvocati Rita Dedola e Francesco Marongiu, a chiedere la revisione del procedimento che aveva condannato definitivamente il bandito sardo al carcere a vita.
Cubeddu, 69 anni, originario di Arzana, è inserito nell’elenco speciale dei latitanti più pericolosi d’Italia stilato dal ministero dell’Interno. Coinvolto nel sequestro Soffiantini e nell’omicidio del poliziotto Samuele Donatoni, reati per i quali fu condannato rispettivamente a 30 anni e all’ergastolo, Cubeddu ha fatto perdere le proprie tracce dal gennaio 1997.
All’origine della revisione un conflitto di perizie e di giudicati. Alcuni esperti, infatti, avevano chiarito che a uccidere l’agente delle forze speciali il 19 ottobre 1997, sull’autostrada Roma-L’Aquila, fu un “fuoco amico”, ovvero un colpo di una Beretta in dotazione alla Polizia. Proprio a seguito delle divergenze tra le perizie sul proiettile che uccise l’ispettore di Polizia, i difensori avevano chiesto la revisione del processo che inflisse l’ergastolo a Cubeddu. Ora la sentenza che conferma i 30 anni per il sequestro, ma assolve il latitante dall’omicidio. Per il delitto Donatoni, la Corte d’assise di Roma aveva già assolto anche Giovanni Farina, complice di Cubeddu nel rapimento.
Attilio Cubeddu ha fatto perdere le sue tracce nel gennaio del 1997, la richiesta di revisione del processo era stata inoltrata dai suoi legali all’inizio del 2017. Un passo che allontanerebbe l’ipotesi della morte del super latitante, in fuga da oltre vent’anni.
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Cara Redazione,
Una pagina nera ed oscura della vicenda sull’omicidio dell’Ispettore dei Nocs, Samuele Donatoni, che, dunque, dovrebbe essere stato ucciso dal cosiddetto ” fuoco amico”: da un colpo di pistola, marca “Beretta” , di un suo collega.
Scagionando dall’accusa di omicidio, e pertanto dalla pena all’ergastolo, il Superlatitante di Arzana, Capo dell’Anonima sequestri, Cubeddu Attilio.
L’ultimo grande latitante sardo che dal lontano 1997 non ha più lasciato traccia di sé. Tranne la speranza dei suoi cari dà certezza che sia ancora vivo, oramai, oltre la settantina.
Una veneranda età che non chiude il suo cerchio, ma la sensazione che possa un giorno rivedere negli occhi la propria famiglia, prima che la solitudine ed il tempo rimasti possano darle l’eterno addio.
Grazie!…-