Solenne messa nel Santuario con l’offerta dei ceri in ringraziamento della Santa Vergine per aver salvato la città dalla peste del 1812
La città di Nuoro per il 205° anno, fedele all’impegno solennemente preso dall’allora amministrazione comunale e dalla cittadinanza, ha sciolto il voto con la Santa Vergine delle Grazie offrendo 19 ceri votivi in segno di ringraziamento per la cessazione di una violenta epidemia di peste che colpì duramente la città nel 1812.
Nuoro, festa delle Grazie (foto G.Marongiu)
La cerimonia, seguendo una prassi ormai consolidata, è cominciata alle ore 10,40, quando i canonici componenti del Capitolo della Cattedrale processionalmente hanno attraversato il Corso Garibaldi per incontrare all’altezza della via Dante la rappresentanza dell’Amministrazione Comunale capeggiata dal Sindaco Andrea Soddu, per poi proseguire per il Santuario di via Lamarmora. Alle 11 alla presenza di autorità e numerosi fedeli ha avuto inizio la Messa solenne celebrata da Mons. Giovanni Dettori, vescovo emerito di Ales, accompagnata dai canti della Polifonica Nicolao Praglia, nel corso della quale si è svolta la tradizionale offerta dei 19 ceri (quante le contrade nuoresi) della città nelle mani del celebrante.
Le cerimonie religiose si erano aperte nella prima mattinata con la celebrazione alle ore 6.30 presso il Santuario di una messa di ringraziamento per i benefattori e alle ore 8 con una celebrazione presieduta da Padre Luigi Testa, Superiore Provinciale dei Giuseppini.
La processione serale per le vie cittadine ha concluso i festeggiamenti.
Michele Pintore
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