«I conti del Comune non quadrano e la situazione continua a peggiorare. I debiti fuori bilancio, e più in generale la pesante esposizione debitoria, non sono l’unico problema del nostro bilancio. Allarmante è la situazione relativa alla riscossione dei tributi e all’andamento della cassa. Che le cose non fossero messe bene era noto a tutti. Però i conti peggiorano e bisogna assolutamente fare qualcosa se vogliamo salvare la città dal dissesto» Nuovo grido d’allarme da parte del consigliere comunale (Uniti per Nuoro) Pierluigi Saiu sulla situazione patrimoniale del Comune di Nuoro.
Il consigliere evidenzia come nell’ultima seduta del consiglio comunale l’amministrazione Soddu ha approvato l’ennesima rinegoziazione dei mutui (APPROFONDISCI).
Pierluigi Saiu (foto S.Novellu)
«Un’operazione di corto respiro che sposta dal 2040 al 2042 la scadenza di 163 mutui, ingessando ulteriormente il bilancio e rimandando ancora pagamenti comunque dovuti» spiega Saiu che pone l’accento su quello che sembra essere il vero problema del Comune di Nuoro ossia che si spende più di quello che si incassa.
«I dati relativi al consuntivo 2016 lo testimoniano in maniera inequivocabile. Se infatti, nel 2016, le riscossioni hanno superato di poco i 106 milioni di euro, i pagamenti sono stati ben oltre i 111 milioni. Il comune ha speso più di quello che ha incassato e infatti il fondo cassa è passato da 9 milioni e mezzo di euro a 4 milioni e due». Prosegue il consigliere: «I dati sulla riscossione dei tributi non possono che preoccupare. A fronte di accertamenti per quasi 21 milioni di euro ne sono stati incassati poco più di 13 milioni e duecentomila. Il comune di Nuoro, quindi, ha riscosso nel 2016 solo il 63% dei tributi che gli spettavano».
«Ancora una volta la voragine nei conti è collegata alla tassa sui rifiuti- conclude Saiu. A fronte di accertamenti di poco superiori ai sei milioni e otto, le riscossioni non arrivano ai quattro milioni e due. In altre parole i rifiuti generano, nel bilancio comunale, un buco di oltre due milioni e seicentomila euro. Questa situazione determina a sua volta altre anomalie che si riflettono sull’andamento della cassa e sui tempi di pagamento ai fornitori».
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