Casa riposo lager di via Aosta: tutti- compresa la direttrice- sapevano ma nessuno parlava

Sonia

Casa riposo lager di via Aosta: tutti- compresa la direttrice- sapevano ma nessuno parlava

venerdì 10 Novembre 2017 - 06:46
Casa riposo lager di via Aosta: tutti- compresa la direttrice- sapevano ma nessuno parlava

Gli agenti di Polizia ispezionano la "Residenza familia"

Requisitoria del Pm Bocciarelli di 8 ore con la richiesta di pena il 22 novembre

«La pensionata aveva tentato in diverse occasioni di suicidarsi prima di riuscirci nel luglio 2013». Di questo la direttrice, secondo il Pm Giorgio Boccarelli anche la direttrice Rosanna Serra era stata informata ma a nonostante le segnalazioni degli operatori non aveva fatto nulla per evitarlo. I due imputati sono anche responsabili della morte per disidratazione di un altro pensionato che poi aveva fatto scattare la prima denuncia nei confronti della Casa di riposo.

Questi i passaggi salienti della lunga requisitoria del Pm Giorgio Bocciarelli, che si concluderà nella prossima udienza del 22 novembre con le richieste di pena – al processo per i maltrattamenti agli anziani nella casa di riposo di via Aosta a Nuoro. Sul banco degli imputati Rosanna Serra e Gianluigi Masala, rispettivamente direttrice e presidente della struttura, accusati di abbandono di incapace, somministrazione di farmaci scaduti e omicidio colposo. Per otto ore il magistrato ha parlato davanti alla Corte d’Assise di Nuoro – presidente Giorgio Cannas a latere Antonella Usli Bacchitta – motivando nei dettagli le durissime accuse. Si è soffermato, in particolare, sulle testimonianze che nel corso del processo hanno elencato le gravi carenze nella cura degli ospiti. «La direttrice e il presidente – ha detto Boccciarelli – hanno disatteso la norma in materia di assunzione di organico. La struttura aveva 37 ospiti con punte di 44 e venivano assistiti da 3 o al massimo 4 operatori socio sanitari e da un infermiere, quando i primi sarebbero dovuti essere 6-7 e i secondo almeno tre». E ancora: «Gli anziani non avevano cibo qualitativamente e quantitativamente soddisfacente, le condizioni igieniche erano scarse, spesso mancavano o si limitavano le docce allo stretto indispensabile». «Data la carenza di personale – ha spiegato il Pm – veniva anticipata l’alzata mattutina degli anziani, fino a farli svegliare tra le 4.30 e le 5 per riuscire a stare nei tempi della colazione e della terapia. I locali a quell’ora erano freddi e gli ospiti si sono ammalati di bronchiti e polmoniti». Infine la pubblica accusa ha sottolineato le varie volte che gli ospiti sono scappati dalla struttura con operatori e direttrice impegnati a cercarli in giro per la città. Degli imputati, in aula era presente solo la direttrice Serra affiancata dal suo legale Francesco Lai. Nella prossima udienza, oltre al Pm per le conclusioni, parlerà l’avvocato di parte civile Nazarena Tilocca. Il 23 invece è prevista l’arringa dei difensori degli imputati: Francesco Lai per Rosanna Serra, Francesco Carboni per Gianluigi Masala. Non è escluso che nello stesso giorno arrivi anche la sentenza.

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