Casa riposo-lager di via Aosta. Testimoni: “mai visto degrado nella struttura”

Salvatore

Casa riposo-lager di via Aosta. Testimoni: “mai visto degrado nella struttura”

giovedì 26 Ottobre 2017 - 21:01
Casa riposo-lager di via Aosta. Testimoni: “mai visto degrado nella struttura”

Una delle camere dell'allora residenza "L'Accoglienza" di via Aosta (foto S.Novellu)

Processo alle battute finali con scontro in Aula difesa-PM

È giunto alle battute finali il processo sulla casa di riposo-lager di via Aosta a Nuoro, che vede imputati la direttrice Rosanna Serra e il presidente Gianluigi Masala, entrambi accusati di omicidio colposo – un’ospite si era suicidata buttandosi da una finestra e un anziano era morto per disidratazione – abbandono di incapace e somministrazione di farmaci scaduti.

Nell’udienza di oggi, la Corte d’Assise presieduta da Giorgio Cannas, a latere Antonnella Useli Bacchitta, ha sentito gli ultimi tre testi che hanno raccontato di non aver mai visto condizioni di degrado all’interno della casa di riposo.

In aula tre medici di base, due dei quali, Gianni Poggiu e Giuseppina Deiana, si recavano nella struttura di via Aosta per visitare i loro pazienti. Il terzo, la dottoressa Silvana Tocco, ci andava invece tutti i giorni per vedere il marito.

Nuoro, uno dei corridoi della struttura do accoglienza (© foto S.Novellu)

Nuoro, uno dei corridoi della struttura di accoglienza (foto S.Novellu)

«Non ho mai notato nessuna criticità né tanto meno degrado – ha detto Poggiu. Mi è capitato di andare nella casa di cura a tutte le ore del giorno e della notte, domeniche comprese, e non ho mai notato maltrattamenti né violenze. Alcuni miei pazienti provenivano dalla casa di cura del Sacro Cuore, dove davvero c’era una condizione di degrado. Una volta arrivati in via Aosta invece stavano meglio, non c’era paragone con la prima struttura».

Il medico di base è stato sottoposto a un contro-esame piuttosto duro dal Pm Giorgio Bocciarelli, che ha ricordato alla Corte il fatto che il teste è cugino di Ignazio Poggiu, uno degli indagati, in questo caso per maltrattamenti, nel secondo troncone dell’inchiesta che nel maggio 2016 aveva portato all’arresto di due operatori socio sanitari, Ignazio Poggiu, appunto, e Gianluca Porcu, della direttrice Rosanna Serra e all’obbligo di dimora per altri tre operatori (APPROFONDISCI).

Un’inchiesta quest’ultima nata dal video-choc ricavato dalle telecamere posizionate dalla Questura di Nuoro nella casa di riposo e sulla quale il Gup Tommaso Bellei, il 21 novembre, dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per tutti. Il difensore della direttrice, Francesco Lai, ha esortato la pubblica accusa a incentrare le domande sul merito del processo e non sulla parentela del teste con uno degli indagati.

Il dibattimento è stato aggiornato al 9 novembre quando ci sarà la requisitoria del pubblico ministero.

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