Nigeriane seviziate, sottoposte a riti voodoo e aborti clandestini: nel Nuorese il centro di smistamento della prostituzione

Sonia

Nigeriane seviziate, sottoposte a riti voodoo e aborti clandestini: nel Nuorese il centro di smistamento della prostituzione

giovedì 27 Luglio 2017 - 14:48
Nigeriane seviziate, sottoposte a riti voodoo e aborti clandestini: nel Nuorese il centro di smistamento della prostituzione

Gli arrestati nell'ambito dell'operazione di Polizia

Dalla Nigeria percorrevano le cose libiche attraverso i “viaggi della speranza” in gommone arrivando in condizioni precarie in Sardegna esattamente nella struttura di accoglienza per migranti di Ilbono dove con la complicità di tre connazionali fuggivano per poi essere trasportate a Torino e sotto il controllo dell’organizzazione criminale venivano avviate alla prostituzione.

Un giro internazionale di tratta di essere umani, immigrazione clandestina, schiavitù e prostituzione per milioni di euro sventato dalla  Polizia di Stato di Nuoro che ha portato all’arresto di otto persone, 20 denunce, il sequestro di 80mila euro in contanti più due appartamenti a Torino e per ora all’identificazione di nove ragazze ma nella mattinata di oggi in occasione della conferenza stampa il capo della Squadra Mobile Paolo Guiso, ha parlato come cifra approssimativa di più o meno di una ventina di ragazze tra i 20 e i 30 anni coinvolte in questa crudele e atroce illecita attività, con ogni probabilità, molte di loro  sono morte durante la traversata, di altre si sono perse le tracce (uccise e fatte sparire perché troppo alto il prezzo che la madama doveva pagare ai trafficanti).

Le indagini: l’attività investigativa è partita un anno fa dal Centro di prima accoglienza di Ilbono da un’operazione antidroga, attraverso la quale con ulteriori accertamenti si è scoperto che Osobhawo Halley, Antony Osas e Make Agyamase nigeriani ospiti nel centro di accoglienza per migranti di Ilbono, facevano da tramite per far arrivare le ragazze attraverso passaporti veri ai quali venivano sostituite le foto, a Torino dove viveva Uwabor Ifeoma detta “Precious” la madama che faceva da tramite non solo con gli adescatori suoi connazionali in Italia e in vari paesi d’Europa (Francia, Austria, Belgio, Bulgaria, Germania e Inghilterra) ma annche con i trafficanti della Libia e della Nigeria.

La ricostruzione dei fatti: secondo quanto ricostruito dalla Polizia, le giovani nigeriane portate in Libia venivano rinchiuse in “campi profughi” improvvisati intorno alla città di Sebha, gestiti dai trafficanti locali. Qui restavano anche per alcuni mesi, subendo violenze di vario tipo, in attesa di essere imbarcate per l’Italia. Spesso erano rapite e vendute ad altri gruppi e liberate solo dopo il pagamento di un riscatto. Giunte in Italia, le ragazze venivano fatte scappare dai centri di accoglienza che le avevano prese in carico all’arrivo per essere trasportate a Torino in appartamenti sotto il controllo dell’organizzazione criminale. Prima di partire venivano sottoposte al rito voodoo dai trafficanti per essere vincolate al pagamento del debito con la minaccia di morte loro e dei familiari nel caso non avessero adempito al pagamento. E per affrancarsi dalla condizione di schiavitù in cui versavano erano costrette a prostituirsi sino al completo pagamento del debito contratto per arrivare Italia e per la concessione “del marciapiede”, che poteva raggiungere anche i 30mila euro. Un altro raccapricciante elemento emerso è che molte venivano sottoposte ad aborti forzati e clandestini in Svizzera.

Gli arresti: L’operazione definita Benin è condotta dalla Polizia di Nuoro in collaborazione con le Questure di Torino e Arezzo su disposizione del magistrato DDA di Cagliari Rossana Allari e il Procuratore della Repubblica di Lanusei aggiunto alla DDA di Cagliari  Biagio Mazzeo con un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari sono stati arrestati: Uwabor Ifeoma detta “Precious” e residente a Torino, Make Agyamase (residente a Ilbono), Tongo Desmon (residente a Torino), Ugiagbe Valentina (residente a Torino), Ojo Lugard (residente a Torino), Osobhawo Halley (residente a Ilbono), Osas Antony (residente a Ilbono) e Antonelllo Esposito l’unico italiano (residente a Torino) che faceva da supporto logistico alle ragazze e le sorvegliava in cambio di prestazioni sessuali da parte loro.

Il riciclaggio di denaro sporco: Un ruolo centrale era svolto dai gestori di un money transfert di Torino che fungevano da centro di raccolta e di smistamento del denaro illecito come fossero un istituto di credito.  Una volta trasferito in Nigeria, il denaro era utilizzato in parte per finanziare la prosecuzione dell’attività illecita, pagando i trafficanti di essere umani, in parte per effettuare investimenti speculativi in attività economiche o nel settore immobiliare. Un ruolo centrale era svolto dai gestori di un money transfert di Torino che fungevano da centro di raccolta e di smistamento del denaro illecito come fossero un istituto di credito.

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