Salvaguardia Monte Ortobene: «la vendita dell’Esit è un inganno per la cittadinanza nuorese»

Sonia

Salvaguardia Monte Ortobene: «la vendita dell’Esit è un inganno per la cittadinanza nuorese»

giovedì 13 Luglio 2017 - 10:08
Salvaguardia Monte Ortobene: «la vendita dell’Esit è un inganno per la cittadinanza nuorese»

L'Ex Albergo ESIT sul Monte Ortobene (foto S.Novellu)

«Chi sale al Monte e vede quell’enorme struttura fatiscente che è diventato l’ex hotel Esit non può che sospirare con malinconia, tutte le volte. Chi l’ha visto in funzione, per i ricordi legati ai periodi in cui la struttura era aperta».

Il presidente Pietro Mureddu

Il presidente Pietro Mureddu

Lo denunciano Pietro Mureddu e Alberto Aretino rispettivamente  presidente e vicepresidente dell’associazione Salvaguardia Monte Ortobene sulla notizie di questi giorni della vendita della struttura da parte della Regione al costo simbolico di un euro all’Amministrazione comunale di Nuoro.

«Dopo i tentativi sfumati di vendita della struttura, la scuola forestale che non è arrivata e le sempre più generiche promesse di rilancio, è arrivata la notizia della vendita simbolica della struttura. Un affare o una fregatura?» affermano gli esponenti del comitato.

Il vice presidente Alberto Aretino

Il vice presidente Alberto Aretino

L’associazione Salvaguardia Monte Ortobene si interroga su come il sindaco Andrea Soddu  possa affermar che la struttura è destinata a diventare prestigiosa.

«Per chi? Con quali soldi? Se davvero è questa la motivazione del passaggio, non poteva pensarci direttamente la Regione? La struttura è destinata a dei privati? E allora perché dovrebbe essere riqualificata con soldi pubblici? Saremo anche diffidenti, ma alla generosità di Cagliari crediamo poco. C’è già un’idea per l’ex albergo Esit? È stata discussa con qualcuno? Il sindaco dice di averne parlato con un comitato e con dei cittadini? Chi sono? Abbiamo ricevuto più di una segnalazione da parte di persone che risiedono al Monte e che non sapevano nulla». Si domandano Pietro Mureddu e Alberto Aretino e concludono:«Cerchiamo di aprire un confronto serio sulle azioni di rilancio, ridiscutendo un po’ di assurdi vincoli che impediscono perfino iniziative di tipo ambientale: il Monte è di tutti e chiediamo che le decisioni che lo riguardano vengano prese insieme alla città».

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