O.S.A.P.P.: “Sempre più grave la situazione nelle carceri in Sardegna”

Sonia

O.S.A.P.P.: “Sempre più grave la situazione nelle carceri in Sardegna”

lunedì 03 Luglio 2017 - 10:29
O.S.A.P.P.: “Sempre più grave la situazione nelle carceri in Sardegna”

L’O.S.A.P.P  (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria)  lancia l’allarme sulla preoccupante situazione nelle carceri dell’Isola, dovuta specialmente alla cronica assenza di personale di polizia.

I tagli al personale, ribadisce il Sindacato non si fermano, è di qualche settimana la notizia che e stata ridimensionata la pianta organica regionale di circa 250 unità (ad oggi ci sono 1631 Poliziotti effettivi nell’Isola), per una tutela delle carceri dovrebbero essere previsti oltre 1800 senza dimenticare che più del 30 % delle guardie carcerarie è prossima al pensionamento.  Paradossalmente stanno aumentando i detenuti sardi che sono all’incirca 1200: tale situazione sta creando gravi malumori e stati di agitazione tra il personale, costretto a estenuanti turni di servizio massacranti e al limite della sopportazione.

«In diverse case circondariali quotidianamente accadono episodi critici, esempio su tutte Bancali dove oramai il personale e allo stremo delle forze, ad oggi ancora non è presente un comandante effettivo appartenente al ruolo dei commissari penitenziari.-  afferma il segretario dell’O.S.S. A.P.P. Roberto Melis-  e assieme al carcere di Uta rappresentano le più gravi realtà del sistema detentivo sardo».

«A Bancali sono presenti 430 detenuti per 360 posti con 90 in regime di 41bis e 20 in regime AS e da pochi giorni nonostante la grave carenza di personale e stata aperta una nuova sezione detentiva, il tutto nonostante la Direzione dell’istituto Sassarese per questioni di sicurezza (ma contro il volere di ben 7  organizzazioni Su 8 ) abbia imposto la turnazione in 3 quadranti da 8 ore – prosegue Melis. Relativamente ai numeri però non ci si deve dimenticare e si deve rimarcare anche la situazione particolarmente delicata delle due Case di Reclusione destinate ai detenuti in regime di alta sicurezza quali Tempio P. (Nuchis) dove sono ristretti circa180 detenuti a fronte dei circa 160 posti previsti e quella di Oristano (Massama) circa 260 detenuti per 250 posti previsti.
Davanti a questa situazione – continua Melis- bisogna sottolineare la carenza di direttori “effettivi” che sono solo 5 per dieci Istituti, gli stessi a volte devono anche dirigere 2 o 3 istituti contemporaneamente, totalmente assenti invece i vice direttori, sono carenti anche le figure degli operatori appartenenti alle equipe di trattamento quali educatori e psicologi.  In conclusione L’O.S.A.P.P sempre a tutela di tutto il personale di polizia penitenziaria è in attesa che le istituzioni possano prendere  provvedimenti in merito».

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